Il momento in casa Roma è tutt'altro che positivo. Il club giallorosso ha perso terreno in classifica e ha dimostrato di avere grandi difficoltà negli scontri diretti con le big. Per analizzare la situazione, è intervenuto ai microfoni di "Bobo Tv", l'ex centrocampista Daniele De Rossi. Ecco le parole della basn

De Rossi su Luis Enrique

"Luis Enrique quell’anno aveva una Roma buona, ma non fortissima. Comunque non gli puoi dare 10 mesi, anche se se n’è andato lui, e questa cosa non gliel’ho mai perdonata. Però un anno per un allenatore è poco. Il primo giorno di allenamento ci ha preso, ci ha parlato del suo calcio, poi ha preso un pallone e ci ha detto ‘giocate’. Ho pensato ‘questo è matto’, non ci dice nulla. Voleva capire come giocavamo per poi subentrare. Quell’anno facemmo belle partite, se fosse rimasto ci saremmo divertiti tanto".

De Rossi su Fonseca
 

"Fonseca è quarto in classifica e ora la Roma ha Udinese e Benevento e magari tra due settimane sarà più su ancora. Mettere in discussione un allenatore quarto è follia, ha vissuto alti e bassi certo, però bisogna scindere. La società ora è dalla sua parte, la squadra ha dimostrato di sapere cosa fare, ma non ci si può accontentare di vincere solo con le piccole, bisogna ambire a qualcosa di più. Fonseca è in piena linea, vedendo risultati e gioco. La Roma non è inferiore a Lazio, Atalanta, Napoli e Milan, sta rispettando le aspettative. Ricordo quando dicevano che andava tutto bene e la Roma era quinta l’anno scorso, ora va tutto male e sei lì, è follia".

De Rossi su Villar e Pellegrini

"Villar è forte, mi è sembrato da subito uno che sapeva cosa fare con il pallone, ragiona. Quando ha iniziato a ricevere le critiche ho iniziato a guardarlo, avrà un ottimo futuro. Anche Pellegrini sta facendo quel salto di qualità che gli serve, da trequartista è molto concreto e si sta ritagliando uno spazio da leader".

De Rossi sulla corsa Scudetto

"Conte obbligato a vincere lo scudetto all'Inter? È una lettura che ci sta, anche se vedo quelli che ha la Juve e penso: come fa a non vincere? Penso che lui lì dentro parli solo dello scudetto, vorrei andarlo a trovare, ma penso che non chieda altro. Lo chiedeva a noi e c’erano Spagna, Germania e Francia. Sa che vincere si ottiene solo col sacrificio e il giusto atteggiamento. Lui ha vinto con la Juve che arrivava undicesima. È importante per lui vincere lo scudetto perché uscire così dalla Champions fa male. Deve provare a vincere fino all’ultimo, poi riuscirci o meno dipende da tanto. Sicuro però non si nasconde nello spogliatoio, ha quell’obiettivo".

(Getty Images)
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