AGGIORNAMENTO 13:39 - Accolto il ricorso della Roma contro la squalifica per due giornate comminate dal Giudice Sportivo a Strootman dopo il derby. La Corte Sportiva d'Appello ha dato ragione al club capitolino, l'olandese potrà giocare sia contro il Milan lunedì all'Olimpico che nel turno successivo quando i giallorossi sfideranno la Juventus allo Stadium.

AGGIORNAMENTO 11:05 - Terminato il dibattito, attesa adesso per la sentenza. Le parole del DG Baldissoni ai media presenti fuori la sede della Corte Sportiva d'Appello Nazionale della FIGC: "Riteniamo non ci fosse accesso alla prova TV.  C'è un'interpretazione un po' estensiva e a noi preoccupano sempre le estensioni di quelli che sono i limiti della giustizia sportiva perché vanno a mettere in discussiona la certezza delle regole e del diritto.

C'è l'atto violento di Cataldi, ma c'è anche forse una simulazione nell'interpretazione che gli ha voluto dare la Procura Federale. Questo va ad aprire nuovi fronti e ogni nuova frontiera che va in qualche modo a mettere in dubbio la solidità dell'impianto sportivo esistente pone a rischio la regolarità del campionato".

Hanno fatto discutere, e non poco, le due giornate di squalifica inflitte a Kevin Strootman per simulazione durante il derby vinto domenica scorsa contro la Lazio. Il centrocampista olandese dovrebbe saltare le delicate sfide contro Milan e Juventus, ma la società giallorossa ha presentato ricorso d'urgenza. Questa mattina le porte della Corte d'appello federale si apriranno per accogliere il calciatore, accompagnato da Baldissoni e l'avvocato Conte. La strategia dei capitolini è chiara e ben delineata: dimostrare l'inapplicabilità dell'articolo 35, comma 3.1. Il calciatore dichiarerà di non aver simulato, vista l'evidente strattonata ricevuta dal centrocampista della Lazio Cataldi, espulso ed in seguito squalificato dal Giudice Sportivo proprio per quel gesto.

Quali possono essere gli scenari? Regolamento alla mano non è possibile ridurre la squalifica di una giornata, visto che la sanzione inflitta rappresenta la misura minima per la pena riconosciuta dal giudice sportivo. Annullamento o conferma, non ci sono altre vie, a meno di clamorosi colpi di scena.