Queste le parole del ct: da Insigne, il Balotelli del nuovo corso, e Berardi al caso Pirlo, che rimanendo fermo fino a marzo potrebbe perdere la maglia azzurra. Le dichiarazioni di Conte.
INSIGNE E BERARDI - "Dalla mia prima conferenza da ct ho detto che avrei voluto una squadra che rendesse orgoglioso il popolo italiano. Volevo trasmettere emozioni positive, da parte di un gruppo che sentisse questa maglia come una seconda pelle. Al centro del nostro progetto c'è il gioco perché questo è fondamentale per centrare traguardo importanti. Non è il singolo ad essere importante. L'altro aspetto al centro del progetto c'è la moralità, con atteggiamenti dentro e fuori dal campo. Ho detto che avrei valutato la voglia di chi arriva qui. Sono parole che ho già detto, concetti che ho già espresso. C'è chi lo ha capito subito e chi invece ha avuto bisogno di tempo. Io non ascolto i venti del nord, del centro o del sud. Servono valori straordinari per questa maglia, non bastano due o tre gol. Detto questo quelle su Insigne e Berardi sono scelte tecniche".
DA BALOTELLI A LORENZO IL MAGNIFICO - "Prima il riferimento era sempre Balotelli, ora siamo migliorati ed è Insigne. Si tratta di un discorso generale fatto a inizio percorso. Vediamo la cosa bella di oggi, la convocazione di De Silvestri, che si è rotto un ginocchio per noi. Appena ho potuto l'ho convocato, se lo merita. Un altro riferimento è Verratti che ha giocato contro l'Azerbaigian in non perfette condizioni. Altri avrebbero alzato bandiera bianca. Voglio giocatori che diano il tutto per la maglia della Nazionale".
CHE DIFFICOLTA' SCEGLIERE - "Okaka è l'esempio lampante, così come Cerci che aveva fatto parte di questo gruppo e ora sta giocando con continuità. Già oggi sono in difficoltà a pensare chi lasciare a casa da questo gruppo di ragazzi".
PIRLO E GIOVINCO - "Giovinco non è qui perché ha avuto una distorsione al ginocchio, altrimenti sarebbe qui nel gruppo. La mancata convocazione di Andrea era prevista, era più di due settimane che non giocava. C'è da parte mia il dovere di fare delle valutazioni. Andrea è un giocatore che stimo moltissimo, ma devo essere freddo nelle analisi. Andrà per i 37 e farò le mie valutazioni, ma devo guardarmi intorno e prendere in considerazione l'ipotesi che Pirlo possa non esserci più in Nazionale, sperando che a marzo le risposte siano importanti".
UNDER 21 - "Un occhio lo abbiamo sempre, anzi tutti e due. Se Bernardeschi dovesse continuare a giocare così lo terremo d'occhio di sicuro. Ci sono degli spazi aperti da qui a giugno, che devono essere occupati in maniera seria e a 360°"
Ci è andato giù pesante, Antonio Conte. Alla presentazione della nuova maglia azzurra, il ct si è così espresso sull'importanza della Nazionale e del difendere i colori del proprio paese. "Aver indossato la maglia azzurra da calciatore e diventare c.t. della nazionale è un privilegio unico, una soddisfazione enorme, una gioia veramente grande. Non credo che la maglia azzurra debba essere spiegata a nessuno e chi non la capisce è inadatto e inopportuno a vestirla, ma posso contare su ragazzi che ne incarnano lo spirito e questo è molto importante. Io ho avuto il privilegio di indossarla: io ed Ambrosini eravamo corridori in Nazionale che abbinavamo quantità e qualità".
Un passaggio, quello relativo all'attaccamento e all'importanza della maglia, che è sembrato riferito ai non convocati da Conte, ai casi Insigne e Berardi tanto discussi un mesetto fa ed oggi nomi assenti dalla lista dei 28.