Monchi, ds spagnolo della Roma, ha parlato del progetto giallorosso in una intervista per la rubrica 'Planet Futbol' della rivista americana Sport Illustrated': "Il mio più grande obiettivo è costruire un modello economico che sia sostenibile e stabile, mentre a livello sportivo è portare la Roma più vicino possibile al massimo livello. Sono questi i miei due obiettivi".

SISTEMA ROMA - "C'è qui una gerarchia simile a quella che c'è in ogni altro club. C'è un presidente, un direttore generale, un amministratore delegato etc. Il mio capo è Pallotta, ma fortunatamente io posso lavorare in autonomia, ovviamente tenendolo aggiornato su ogni novità. La nostra relazione è ottima, così come quella con Baldissoni e con Gandini. Assumere ed esonerare gli allenatori è una mia competenza, perché dalle decisioni dell'allenatore dipende il progetto sportivo. Io mi occupo di tutto ciò che riguardi la pianificazione sportiva della Roma, da chi sia l'allenatore, alla filosofia del club, comprare e vendere giocatori".


CAPITOLO CESSIONI - "Lavoriamo prima di tutto per trovare una sostenibilità economica, il che ci permette di decidere chi vendere e quando vendere oppure no. Siamo sulla buona strada, ma non significa che non venderemo nel futuro perché vendere non è un male, ma è una cosa normale se poi investi in strutture, allenatori e giocatori che fanno crescere il club. Si è sempre venduto nella storia del calcio. Il Barcellona ha venduto Neymar, il Real Madrid ha venduto Ronaldo, la Juventus ha venduto Pogba e Higuain. Le società devono essere capaci di reinvestire i soldi". 

SU MALCOM - "Ma non penso che avremmo potuto fare di più, il giocatore era pronto a salire sull'aereo per Roma, avevamo organizzato il viaggio per fargli raggiungere la squadra negli Stati Uniti, prenotato l'hotel e anche le visite mediche erano organizzate".