Pietro Pellegri, attaccante del Torino, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Torino Channel. Queste le parole dell'attaccante arrivato dal Milan dopo l'esperienza in Francia.

Intervista a Pellegri

Gol? «Lo dedico a mio nonno, ultimamente non è stato bene. Magari a chi mi vede da lontano posso apparire un orso, un duro, ma in realtà sono un pezzo di pane e nei confronti degli anziani e dei bambini mi intenerisco. La mia sensibilità mi porta a volte a interessarmi anche di situazioni che non mi coinvolgono direttamente».

Karate Kid? «Sì, è vero, è proprio così. Mi ero messo d’accordo con gli amici già tempo fa, poi a essere sincero mi ero dimenticato di tenere fede alla promessa quando avevo fatto gol con la Nazionale. Ma stavolta invece mi sono ricordato e ho cercato di farla meglio possibile». E adesso, si andrà avanti con questo nuovo marchio di fabbrica? «Beh, visto che ha portato fortuna, probabilmente sì. Speriamo di farne molte altre».

Pellegri sulla coppa Italia

Coppa Italia? «La vittoria sul Palermo è stata un regalo per i nostri tifosi e pure un messaggio di fiducia in vista del campionato, per cui la giudico importante. Il Toro è venuto fuori nella ripresa, quando gli avversari non hanno più retto i nostri ritmi alti. E adesso andiamo incontro al debutto di Monza con la consapevolezza di essere pronti. Juric ci ha trasmesso tutto quello che lui riteneva di doverci trasmettere affinché la squadra iniziasse il campionato con la consapevolezza di essere pronta. E lo siamo».

Pellegri sul Torino

Torino? «Ho appena ventuno anni però ho già vissuto in diversi spogliatoi: Genoa, Milan, Monaco. Beh, posso garantire che il gruppo granata è speciale. Si respira un clima di grande unione, tra di noi non esistono invidie, l’ambiente è davvero ottimo. Io poi ho avuto la fortuna lo scorso anno, arrivando qui, di trovare l’allenatore che mi aveva lanciato a Genova, più due compagni come Armando Izzo e Rolando Mandragora».

Che è stato rimpiazzato da Samuele Ricci? «Andiamo molto d’accordo, siamo stati insieme in vacanza a Mykonos., divertendoci molto. Otto giorni soltanto però erano necessari per liberare la mente».

 

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