Marco Fassone, direttore generale dell’Inter, è stato intervistato da Sky Sport dal ritiro di Brunico. Tanti i temi trattati, a partire, ovviamente, dall’Inter che sta nascendo e ritornata protagonista, nonostante le difficoltà economiche, sul mercato: “Stiamo cercando di fare il meglio per avere una rosa completa il prima possibile. Siamo soddisfatti del lavoro fatto finora, ci sono ancora 50 giorni, siamo a metà dell’opera. Cercheremo di di completarla nel modo migliore”.
UN COLPO IN ATTACCO - “Stiamo lavorando, i nomi li conoscete. Lavoriamo per completare dove non siamo coperti. Basta vedere i numeri: l’attacco è deficitario da un punto di vista numerico. In difesa e centrocampo siamo soddisfatti, siamo in sovrannumero in molti reparti e qualche giocatore ci dovrà lasciare. Chi arriva all’Inter ha il piacere di rimanere qui, prima di lasciarla ci vuole pensare bene. Quest’anno c’è la lista dei 25, più 4 terzini, 4 difensori centrali e 6 centrocampisti non possiamo metterli. Qualcuno dovrà andare via piuttosto che restare fuori lista”.
IL CASO SALAH - “Abbiamo replicato, abbiamo preso una posizione molto forte. Ci dispiace essere stati sotto attacco per una vicenda che non ci coinvolge. Ho parlato con la Fiorentina, noi siamo alla finestra in attesa che la situazione si risolva. Nessuna scorrettezza, speriamo che si risolva in fretta”.
SAN SIRO TUTTO NERAZZURRO - “E’ un primissimo passo per il Milan, è importante che il progetto di riqualificazione di Milano sia comune. Se il Milan non ha successo con la sua proposta, l’Inter non può andare avanti con la propria e viceversa. C’è grande accordo, noi vogliamo rimanere a San Siro, faremo un investimento molto importante perchè l’Inter si senta a casa propria al Meazza. Il mio forte augurio è che tutte le componenti portino avanti questo progetto, perchè sarà bello per tutte e due le tifoserie, per la città e potrebbe rendere Milano quasi capolista europea, con Londra, con due stadi diversi per due squadre del blasone di Inter e Milan”.
MEDEL - “Medel è molto importante, ha fatto un numero di partite impressionante. E’ stato leader con il Cile: resta un punto fermo per noi. Non si può mai fare tutto, la priorità è completare il reparto offensivo, va sostituito Podolski. Poi faremo il punto con Mancini e Ausilio. Vedremo anche se saremo in grado di finanziare questa campagna con qualche uscita“.