Dura un tempo il sogno profumato di A per il Trapani. Un tempo e pochi minuti: quanto ci mette Verre a realizzare il gol della vita, da distanza siderale. E' il gol che per il Pescara vale molto più del pareggio, è il gol che vuol dire promozione in massima serie. Lascia l’amaro in bocca ai siciliani il vantaggio in avvio: Petkovic e soci non trovano più la via della porta, e la gara finisce quando la squadra di Cosmi va sotto di un uomo.

Pronti-via, il copione all’insegna dei nervi è chiarissimo, con Lapadula che fa fallo praticamente sul calcio d’inizio dei siciliani. Che pungono subito: Citro scatta sul filo del fuorigioco, gli abruzzesi protestano a lungo, le ammonizioni fioccheranno, ma il diagonale dell’attaccante vale il gol che rimette immediatamente tutto in discussione: 1-0 Trapani, e adesso un gol dei siciliani cambierebbe il verdetto. Ma il Pescara non si impressiona: Lapadula e Caprari tentano ripetutamente la sortita, la difesa di Cosmi è attenta.

Finale di tempo intensissimo: Nicolas è monumentale prima sul Lapadula, poi su Pasquato, dall’altra parte Coronado non trova la rete che farebbe venire giù lo stadio, così come Petkovic, con un violentissimo calcio di punizione a lato di un soffio. Nel mezzo, Lapadula lamenta un tocco di gomito di Pagliarulo in area, sul colpo di testa che poteva valere il pareggio. Allo scadere altra occasione per Pasquato, ma il tiro cross non fa che lambire il palo.

In apertura di ripresa, come era accaduto all’andata, Pescara più determinato al rientro dagli spogliatoi. Poi l’episodio che cambia il match, e il destino della promozione in A: palla banale poco al di là del centrocampo, Verre vede Nicolas fuori dai pali, e tenta il tiro dell’Ave Maria: la preghiera riesce, ed è il golazo dell’1-1 che sposta nuovamente il peso emotivo della sfida. E il Pescara e Lapadula scappano via: al 20’ Scognamiglio ultimo uomo trattiene il bomber biancoceleste, secondo giallo ed espulsione, la seconda nelle due finali per il Trapani: dura giocarsela così.

Poi il copione prevede botte da orbi, i siciliani con il coltello tra i denti provano a sfondare, ma in attacco c’è solo confusione e colpi proibiti, con il Pescara che minaccia di pungere in contropiede. Il cronometro è un dolce alleato per la squadra di Oddo, che dopo 5’ di recupero può urlare al cielo il raggiungimento del suo primo grande traguardo da allenatore. Il Delfino torna in Serie A, e c’è la firma di Lapadula, a secco per una sera, di Verre con la sua rete pazzesca, ma anche, eccome, del suo allenatore: Massimo Oddo. Che, prima di ogni cosa, va ad abbracciare Cosmi in lacrime: la grande bellezza.