La Roma si arena a Firenze, forse distratta dalla finale di Conference League, e complica nettamente i piani per le posizioni europee, con la Lazio distante tre punti in classifica.

Roma, le parole di Mourinho

Sconfitta cocente per la squadra giallorossa, che adesso non può più sbagliare in campionato. José Mourinho ha parlato così ai microfoni di Dazn.

"La spiegazione della sconfitta la aspettiamo noi da tante partite, ma non ci è ancora arrivata. Oggi c'è una doppia spiegazione; una è che ovviamente noi dopo la partita di giovedì avevamo poche energie fisiche e mentali, contro una squadra preparata. L'altra, ed è quella principale, la volevo dal signor Banti di Livorno, non lontano da qua, ma non arriva mai. Il rigore è un tocco, non un fallo; l'arbitro era vicino e non ha dato rigore, e non vedo perché il signor Banti ha deciso di intervenire. Al di là di questo rigore, la Fiorentina è stata più forte e ha giocato con un motore differente, ma gli errori sono davvero troppi. Firenze, Venezia, Bologna, gli episodi senza spiegazioni sono tanti. Non so dov'è adesso il signor Banti, ma mi deve spiegare perché da dove è lui ha dovuto richiamare il signor Guida. E' vero, abbiamo una finale che assorbe energie, soprattutto in una città come Roma, ma il campionato va giocato fino in fondo e quello che stiamo subendo è troppo".

Su Zalewski

"Zalewski dodici mesi fa era nella panchina della Primavera, e ora viene da 8 partite di fila da titolare, quindi non può essere messo in discussione".

Sull'approccio

"La Fiorentina è partita meglio perché la Roma ha fatto 14 partite in più rispetto ai Viola, che da un anno preparano le gare una volta a settimana. Per questo loro sono stati più verticali di noi; avevano semplicemente più gamba per questo motivo".

Sulla scintilla dell'ambiente

"Siamo molto contenti di aver acceso l'entusiasmo e dei risultati che stiamo ottenendo anche se siamo stati frenati da tutti i Banti di questo mondo. Non meritavamo questo trattamento".

Roma, la protesta di Mourinho (Getty)
Roma, la protesta di Mourinho (Getty)