Lunga intervista con mille temi trattati quella di Giorgio Chiellini a La Repubblica, il difensore e capitano della Juventus ha svelato alcuni suoi pensieri ed alcuni retroscena della propria carriera.

Chiellini: "Vorrei occuparmi di politica"

Di seguito i passaggi più interessanti: "È stato bello ricominciare, non è semplice e l'ho notato in compagni più giovani di me. Se penso a tre mesi senza tifosi mi passa la voglia, ma è il nostro lavoro e dobbiamo adattarci, come anche a tutto il resto. In campo posso essere stronzo, sì, ma cattivo no, anche mi è capitato di fare del male. Nei 90' non ci sono amici. Odio sportivamente l'Inter come Michael Jordan odia i Pistons, non posso non odiarla, ma il 99,9 per cento delle volte che ho incontrato fuori dal campo persone con cui mi sono scannato in partita, ci siamo fatti due risate. Difatti il messaggio che mi ha fatto più piacere, quando mi sono rotto il ginocchio, è stato quello di Javier Zanetti. L'odio sportivo è quello che ci spinge a superare l'avversario: se gli si dà il giusto significato, è una componente essenziale dello sport. Ho odiato anche Higuain, ma conoscendolo mi ha sorpreso: i 9 sono egoisti, fanno un mestiere a parte, però lui ha un lato generoso, giocherellone. È un ragazzo impegnativo perché devi coccolarlo, stimolarlo. Ha bisogno di affetto per alimentare le potenzialità incredibili che ha. Lo aspettiamo. In futuro vorrei occuparmi di politica sportiva, se non fosse che è una parola che mi spaventa e che quello è un campo minato"

Su Balotelli

"Balotelli è una persona negativa, senza rispetto per il gruppo. In Confederations Cup contro il Brasile, nel 2013, non ci diede una mano in niente, roba da prenderlo a schiaffi. Per qualcuno era tra i primi cinque al mondo, io non ho mai pensato neppure che potesse essere tra i primi dieci o venti”. 

Il giudizio su Felipe Melo nel suo libro

“Non volevo parlar male di nessuno, ma se non l’avessi fatto avrei nascosto una parte di me. Mi ha deluso veramente. Non sono il miglior amico di tutti, però Balotelli e Melo sono gli unici due ad essere andati oltre un limite accettabile. Per come sono fatto, il problema non è se giochi bene, male o se qualche volta fai serata, ma se manchi di rispetto e non hai dentro niente. Una volta va bene, se è ricorrente no”. 

Taglio stipendi

"Ho fatto solo da tramite. La volontà era di trovare una soluzione che aiutasse il club in un momento di difficoltà e desse un esempio alla nazione, perché non è vero che noi calciatori viviamo fuori dal mondo. Non è stato facile mettere d’accordo 25 persone, ma è stato un gesto di grande maturità da parte nostra”.