Paulo Fonseca si racconta. L'ex allenatore della Roma, intervistato dalla "Gazzetta dello Sport", è tornato a parlare della guerra in Ucraina e ha dato il suo parere anche sulla squadra ora guidata da Mourinho. Ecco le sue parole.

Sulla guerra in Ucraina

"Alle 10 dovevamo partire per il Portogallo quando alle 4.30 abbiamo sentito cadere le prime bombe" racconta Fonseca alla Gazzetta dello Sport. L'allenatore è tornato in Portogallo, ma ha dovuto affrontare un lungo viaggio su un minivan verso la Moldova: "È stato un viaggio terribile - spiega - Trenta ore senza fermarsi mai, incolonnati a volte a 5km/h, con gli aerei che ci passavano sulla testa, i posti di blocco, mentre la gente intorno non trovava né carburante né cibo. Mia moglie piange in continuazione, perché abbiamo amici e parenti in tutta l’Ucraina".

Sulla Roma di Mourinho

"Non voglio fare paragoni, sono situazioni diverse, investimenti diversi. Abraham, ad esempio, è fortissimo e può diventare ancora più forte. Dico solo che, nonostante la pandemia e il cambio di proprietà, avevamo una nostra identità ed eravamo una delle squadre che giocavano meglio".

Sul ritorno in panchina

"Sono stato vicino alla Fiorentina, ma poi non si è fatto nulla. Ammetto che l'Italia mi piace". 

Fonseca (Getty)
Fonseca (Getty)