Lo scorso anno ha fatto sognare i fantallenatori, in questa stagione le cose non sono andate, invece, nel verso giusto. Causa qualche infortunio di troppo ed il rendimento pessimo del Verona, Luca Toni ha realizzato soltanto cinque reti con un rigore sbagliato ed una fantamedia - bassa per un attaccante del suo calibro - pari a 6,59. Nonostante tutto, il centravanti ha ancora una voglia matta di giocare e cercare di raggiungere l'ormai insperato obiettivo salvezza. Queste le sue parole alla rivista Undici: "Se mi vedi qua. E finché mi vedrai qua al campo, è perché ho voglia di giocare. Se dopo l’operazione mi sono rifatto male di nuovo, è perché avevo troppa voglia di esserci, di giocare. Troppa voglia, è quello che ha fatto rallentare il mio rientro".
IL SOGNO E QUELL'EREDE CHE MANCA - "L'allenatore che avrei voluto? Non ho mai avuto Ancelotti, tutti me ne hanno parlato benissimo. Gli attaccanti di un tempo non vanno più di moda. Non ci sono più le prime punte come me o come Ibrahimovic. Adesso ci sono tutti questi falsi nove, e pochi italiani che vengono fuori. Non so dirti il nome di un mio erede. Quando ero in Nazionale, tutti gli attaccanti erano titolari e facevamo dai 20 ai 25 gol, adesso non ce ne è uno che gioca titolare in una grande squadra, e se arrivano a 15 gol in società fanno festa. Io pensavo che il problema fosse dei tanti stranieri. Ma allo stesso tempo vedo giovani diversi da quello che ero io da giovane. Una volta avevi più fame, adesso i giovani con tutta l’attenzione che c’è, con i social network, fanno due partite e si sentono giocatori. Sono molto distanti dai mei tempi. È un problema di una generazione che va oltre al calcio".
IL RICORDO PIU' BELLO - "Ma se mi chiedi il ricordo più bello, è troppo scontato che ti dica la notte di Berlino del 2006. Non vale, quel titolo è andato al di là di ogni previsione. Torno indietro nel tempo, agli inizi. Venivo da un’annata brutta con il Fiorenzuola dove non giocavo mai, e sono alla Lodigiani. Trovo un allenatore che adesso non c’è più, Guido Attardi, che mi ha dato subito entusiasmo. Lì è stata la svolta della mia carriera. Da lì ho iniziato a fare gol".
IL FUTURO - "Fino adesso è stato un anno molto difficile. Vediamo se riusciamo a fare questo miracolo, che sarebbe eccezionale; poi a giugno parlerò con la società e decideremo il mio futuro".