Arrigo Sacchi attacca la Juventus. L'ex allenatore del Milan e della Nazionale non apprezza il gioco dei campioni d'Italia, ammette la superiorità dei bianconeri in Italia ma allo stesso modo critica le eccessive sofferenze in Europa. Queste le sue dichiarazioni rilasciate a LaPresse: "La Juve è 10 anni avanti a tutte le altre. Il suo limite sono i verbi. Noi al Milan ne coniugavamo tre: vincere, convincere, divertire. La Juve ne coniuga uno: vincere. È una debolezza. Si dirà: 'Ma in Italia continua a vincere'. E io dirò: anche il Rosenborg vince sempre lo scudetto in Norvegia. Ma ciò che conta è la Champions League e in Europa la Juventus fatica".

 

CRITICHE AD ALLEGRI - "Io divido gli allenatori in tre categorie. La prima è quella che comprende un piccolo drappello di geni, di innovatori, che mettono il gioco al centro del loro progetto. La seconda è quella degli orecchianti che seguono la moda senza sapere un granché. La terza riguarda quelli orgogliosamente aggrappati al passato, che fanno della tattica esasperata il loro modus operandi, che sono ingessati a un solo sistema di gioco. Max è una via di mezzo tra le prime due: è un grande tattico, sa cambiare in corsa, però non deve accontentarsi solo di vincere".

 

ELOGIO A CONTE E GLI ELETTI DI ARRIGO - "Conte è un autentico fenomeno, deve solo spogliarsi di una certa italianità. Che significa essere più coerente. Il calcio totale non ha molto a che vedere con l'italianità. Io Antonio l'ho visto allenare: ha idee chiare, talento, inventiva. È ora che si tolga di dosso la paura. Basta giocare con la sindrome di Pollicino addosso: palla a noi, non agli altri. Stiamo uscendo dalla dittatura tattica del primo non prenderle. Oggi c'è un gruppo di tecnici che porta avanti un'idea diversa di calcio. Chi sono gli eletti? Di Francesco, Spalletti, Sarri, Paulo Sousa, Giampaolo".