Prima Ricky Alvarez, poi Bruno Fernandes. Adesso il nuovo trequartista a sorpresa della Sampdoria è Filip Djuricic, subentrato a San Siro contro il Milan, ed autore s'uno spezzone di gara assolutamente esaltante. Mezzala 'alla Praet', o avanzato, Giampaolo lo prova, lo tenta, lo vuole e lo stuzzica. E adesso, con Ricky Maravilla ed il portoghese in leggero calo prestazionale, potrebbero essere sempre maggiori le chances per il serbo, riscattato dal club blucerchiato pochi giorni fa, a seguito dell'affare Pereira con il Benfica. E' stato proprio il ragazzo, 25 anni appena compiuti, a parlare del suo momento personale al Secolo XIX. Queste alcune delle sue riflessioni.
GLI INIZI DIFFICILI A GENOVA - "Un anno fa ero in nazionale e qui facevo pure il difensore in allenamento o ero in tribuna. Ovvio, sul momento mi arrabbiavo. Due anni fa avrei reagito diversamente, ma gli errori commessi col Benfica mi hanno insegnato tanto. Già ad agosto c’erano “rumors” sul mio addio, ma mi sono detto: “Credo in me e qualsiasi allenatore fa giocare chi lo fa vincere. Ascolterò il mister, farò quello che mi chiede, mi fido di lui”. Beh, domenica ho giocato e l’ho fatto pure bene, sono felice. Sei mesi fa ero a terra, ora sono in cielo, ma voglio passare da 30 a 31, come dice Giampaolo. Mi sono guardato dentro. Cosa fare? Potevo cambiare di nuovo. Ma ho scelto di restare, di credere nelle mie qualità. Basta girare. Voglio far vedere chi sono in Italia".
LA PASSIONE PER IL CALCIO - "Iniziai da bimbo, a Obrenovac. Mio padre, Dusan, giocava a Futsal, era tra i più forti ma non era troppo professionale(ride)... da lui ho preso il talento, da mia madre la testa. Tutto quello che faccio con la palla l’ho imparato in strada, con papà. Mi chiamavano Cruijff dei Balcani, anche se il soprannome mi creava pressioni. A 17 anni andai in Olanda. Mi volevano Ajax, Psv, ma scelsi l’Heerenveen, mi stregò per l’organizzazione. Anni fantastici, con Van Basten, il miglior allenatore mai avuto. Nel 2013 mi volevano tutti, scelsi il Benfica convinto da Rui Costa. Ma poi ebbi problemi con l’allenatore, Jorge Jesus. E da lì iniziai a girare: Mainz, Southampton, Anderlecht".