Da poco festeggiati i dieci anni di presidenza di Antonio Percassi in casa Atalanta, all’Eco di Bergamo ha parlato il figlio Luca, ad del club nerazzurro: “Nulla sarebbe successo senza mio papà: ha voluto il club, l’ha guidato tracciando i binari sui quali muoverci, dietro ogni scelta ci sono sempre le sue intuizioni e il suo consenso alle nostre proposte”, dice il dirigente orobico.

“Dai risultati di campo non si può prescindere, e i nostri tre allenatori di questo decennio sono stati una fortuna”, prosegue Luca Percassi. “Gli investimenti sono funzionali alla filosofia. Tornare allo stadio sabato anche se per un’amichevole in famiglia è stata una delle emozioni più forti di sempre“.

Atalanta, la Coppa Italia e il sogno Champions

Impossibile non parlare di Gasperini come l’uomo della svolta: “Con lui è cominciata un’altra era nella storia dell’Atalanta. Niente più come prima. E Gasperini sarà per sempre uno di noi, perché i momenti felici cementano i rapporti. Resta l’enorme dispiacere di non aver regalato gioie ai 22 mila bergamaschi presenti all’Olimpico per la Finale di Coppa Italia. Abbiamo subito un’evidente ingiustizia sul campo, ma mi fermo qui. In Europa ogni partita è un momento di crescita, dall’esordio con l’Everton a Valencia. La prima partita non la scordo più, ricordo di essere arrivato allo stadio tre ore prima: volevo assaporare tutto l’avvicinamento. E quella vittoria è stata memorabile“.

Sulla ripartenza: “Adesso aspettiamo le decisioni Uefa per la Champions e il campionato. Ripartiamo, poi auguriamoci di finire, magari anche con i tifosi sugli spalti. Il finale di campionato sarà anomalo, alla lunga immagino che i valori emergeranno, ma mi aspetto qualche sorpresa. Soprattutto all’inizio“.