L’emozione del rientro al Via del Mare, la voglia di tornare a giocare, le ambizioni si salvezza e perché no, il sogno Nazionale: ha parlato, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina Pippo Falco: “Tornando allo stadio lunedì, mi sono emozionato, come un bambino che per la prima volta mette piede in un campo prestigioso. Dopo il lungo periodo di stop, con esercizi in casa e per strada, tutti noi abbiamo provato sensazioni bellissime: è bastato rivedere Liverani, i compagni, i dirigenti. Ma non possiamo dimenticare gli effetti drammatici della pandemia, le migliaia di vittime e la battaglia di medici e infermieri. La priorità resta la salute. Noi calciatori possiamo solo sperare che gradualmente si torni alla normalità e il Lecce possa salvarsi sul campo".

Un voto alla sua stagione fin qui: “Credo di meritare 8. Metterei lo stesso voto alla società che ha allestito un gruppo competitivo, e a Liverani, che anche nella categoria superiore ha puntato sulla vocazione offensiva. La partita più bella? Sarebbe scontato scegliere quella del successo per 4-0 contro il Torino, soprattutto per il gol che ho segnato da fuori area con un destro potente, un evento per me che sono mancino. Invece, considero quasi perfetta la mia prestazione alla prima di campionato, nel posticipo a San Siro contro l’Inter: nonostante la sconfitta per 4-0, giocai un grande match. Quella notte capii che potevo finalmente recitare da protagonista in Serie A”.

A 28 anni il rilancio in Serie A, dopo l’assaggio ai tempi del Bologna: “Ero acerbo, quando ebbi la chance di giocare in A col Bologna. Delio Rossi mi aiutava a migliorare, mi dava spazio. Quando arrivò Donadoni, vidi pochissimo il campo: dopo la sconfitta col Chievo, mi bocciò pesantemente, nonostante avessi disputato solo i minuti finali. Mi ha deluso pure Baroni. Dopo aver contribuito alla promozione del Benevento in A, mi illusi che il club di Vigorito mi avrebbe riscattato dal Bologna, però l’allenatore fece altre scelte".

"Liverani arriverà in una big"

Su Liverani: “Con lui ho un rapporto bellissimo. Mi sferza nei momenti decisivi e, ogni tanto, mi riconosce qualche merito. Liverani sta stupendo pure in A, presto arriverà ad allenare una big. Oltre a lui, ammiro tanto De Zerbi: anche nel suo calcio potrei divertirmi…”

Capitolo azzurro: “Chiudo gli occhi e dico che sarebbe il giorno più bello della mia vita. Sono ambizioso, tenterò di convincere il c.t. Mancini”.

Il feeling con la Juventus: “Sono simpatizzante. Ero nel vivaio del Bari e facevo il raccattapalle allo stadio San Nicola nel 2006, quando, in campo neutro, Alex e compagni vinsero contro la Reggina e festeggiarono lo scudetto, che poi fu revocato. Da bambino, nella mia cameretta avevo il poster e una maglia di Del Piero”.