Joseph Minala sta rinascendo al Bari. Il centrocampista, di proprietà della Lazio, è stato mandato in Puglia a farsi le ossa in Serie B. Questo fine settimana la squadra di Davide Nicola si gioca una delle ultime possibilità di accedere ai playoff, nella delicata gara contro il Latina, impegnato a sua volta nella lotta per non retrocedere. Galvanizzati dalla vittoria col Cittadella, i galletti, a quota 51 punti, proveranno a battere i laziali, come fatto all'andata, quando la vittoria arrivò grazie proprio ad un gol di Minala. Il camerunense, giunto a quota 3 reti in 17 gare, è molto entusiasta dell'esperienza in maglia biancorossa: "Sono molto felice della mia avventura al Bari, è quello che ci voleva per me. Questa società mi ha accolto molto bene, è come una famiglia per me. Sono felice e vado molto d'accordo con i compagni".
STAGIONE SFORTUNATA - Ma a Bari non è tutto rosa è fiori e Minala lo sa bene. E spesso le stagioni sembrano stregate: "Non abbiamo ancora digerito la partita di Brescia. Siamo stati sfortunati in svariate occasioni. In alcune stagioni gira tutto storto. E anche lo scorso anno alla Lazio, sembrava andarci tutto contro. Adesso però siamo concentrati e guardiamo avanti. Stiamo preparando la partita col Latina, che qui è molto sentita. Io e i miei compagni daremo il massimo".
PROBLEMA IMMIGRAZIONE - Messo per un attimo il calcio da parte, Minala ha parlato anche dei problemi della sua famiglia: "La società sta provando da mesi a far venire in Italia il mio fratellino. Purtroppo però, facendo le cose in regola, i tempi si allungano e tutto diventa troppo complicato. Stiamo aspettando che l'ambasciata italiana in Camerun ci faccia sapere qualcosa. Sono amareggiato e sfiduciato, penso che allora sia meglio venire in Italia a bordo di una nave...".
LA SOLUZIONE - Parole forti quelle di Minala, che ha parlato anche della tragedia che quasi ogni giorno si consuma nelle acque di Lampedusa: " Quando vedo certe immagini non posso che avere voglia di piangere. C'è molta disperazione, queste persone rischiano di morire per abbandonare il proprio paese, con la speranza di farsi una nuova vita. La soluzione? Sono un calciatore, non un politico. Spero che l'Italia intervenga al più presto, con l'aiuto di accordi internazionali. Bisogna agire, non c'è più tempo".