Valeri Bojinov, ex attaccante della Juventus e della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a "Il Bianconero": ecco i passaggi principali.

Su Juventus-Fiorentina

"Seconda vittoria consecutiva dopo la Coppa Italia, questa vittoria darà consapevolezza in più alla squadra visto che erano 8/9 partite che non vincevano. E' un dato positivo.  La Juve deve tornare in Champions League. Vittoria contro una squadra molto forte, con Italiano che fa giocare molto bene le squadre, con concetti di gioco, automatismi ben chiari. Chiaro poi che la rosa della Juve è più forte, con un organico superiore".

Sulle critiche alla Juventus

"Partendo dal presupposto che quando sei nella Juve, sia da giocatore che da allenatore, l'unico obiettivo è avere il risultato, vincere trofei ed essere competitivi. Sicuramente se dobbiamo guardare il gioco, che la squadra non gira come tuti vogliono, in questo momento fa fatica la Juve, soprattutto dal punto di vista del possesso."

Su Allegri

"Non sono nessuno per giudicare mister Allegri ma bisogna dire che lui ha sempre vinto dovunque è stato. Lui ha sicuramente un suo modello, un suo schema di gioco. Ci sono tanti componenti che magari non conosciamo dietro le quinte. Comunicazione, allenamenti.  C'era Sarri e si criticava Sarri, c'era Conte, vinceva gli scudetti ma c'era sempre qualche malumore. Con Allegri due finali di Champions, non è un caso, al di là che c'erano giocatori diversi. Io non lo critico. Quando ero io nella Juventus c'erano Buffon, Del Piero, Trezeguet, Nedved, Chiellini, Camoranesi. Quello che mi hanno insegnato è che qua giochi per vincere. L'unica cosa che conta è questo; una sconfitta è una tragedia, il pareggio uguale".

Su Del Piero e Chiellini in società

"Non capisco, ho avuto modo di giocare con questi uomini. Giocatori che hanno fatto la storia, sono persone che meritano tanto rispetto e tanta fiducia, io fossi la Juve li metterei dentro la società, gli darei un ruolo importante. Il loro tempo arriverà, se non è oggi sarà domani. Bandiere così importanti,  mi è strano personalmente non vederle in società. Dicono che non hanno esperienza, 25 anni di calcio ti danno già tanta esperienza, può darsi che sui numeri ci sia bisogno che qualcuno gli dia una mano ma quello che hanno passato nessuno può toglierlo, sicuro che prima o poi lavoreranno in queste squadre".

Su Vlahovic

"Dusan l'ho conosciuto, quando aveva 15 anni mi diceva: "Diventerò come Ibrahimovic, so che devo lavorare, che ho talento ma devo lavorare". Infatti lavora tantissimo per diventare quello che tutti si aspettano. Secondo me, nella Juve non dico che sei penalizzato ma lì sei uno come gli altri."