“Veltroni, io sinceramente è una cosa di cui non sapevo assolutamente nulla. Ne ho saputo, diciamo, di questa ipotesi, lunedì quando mi hanno mandato messaggi e mi hanno chiamato giornalisti per sapere se noi eravamo della partita, ma io non ero minimamente informato. Non ne so nulla”: così Cairo, presidente del Torino a Radio 24 durante il suo intervento a Tutti Convocati in merito alla candidatura di Veltroni alla presidenza della Lega. Cairo poi aggiunge: “Veltroni è una persona per bene però, ecco, non so se abbia… come dire… secondo me nella Lega si continua a parlare di nomi, eccetera, però il vero tema della Lega di oggi è di darsi e dotarsi di una struttura manageriale forte dove ci siano più persone capaci di sviluppare i ricavi della Lega per esempio all’estero dove sono molto bassi, perché noi siamo soltanto a 190 milioni dai diritti esteri quando, per dire, la Lega spagnola è a 630 milioni. Per non parlare della Premier League che mi pare che sia a un miliardo e, mi pare, 700 milioni addirittura. Quindi numeri veramente impressionanti. Allora dico, secondo me, più che fare parlare di un nome, l’altro, quell’altro, dobbiamo pensare ad avere dei manager bravi che sappiano sviluppare l’attività: diritti esteri, diritti italiani, piuttosto che.. non so, di tutto di più. Io voglio dire: il merchandising, la tutela, piuttosto che l’attività sugli stadi. Insomma, non mi fermerei al nome. Veltroni non so se abbia questa capacità di sviluppare la Lega e di farla diventare una Lega modernissima sul tipo della Premier degli inglesi.”

E sul mercato del Torino, considerato non all'altezza delle premesse messe dal girone d'andata: "devo dire che mi sembra tutto un po’ eccessivo. Certamente in gennaio abbiamo avuto un rallentamento notevole, ma stavamo facendo un campionato, il migliore degli ultimi trent’anni e siamo lì ancora molto vicini, per cui non è poco. Tra l’altro io quando qualcuno mi dice che non ho investito abbastanza, mah, quest anno sono 34 milioni investiti, l’anno scorso erano 26 l’anno prima 21 e l’anno prima ancora erano 18, questo vuol dire che in 4 anni abbiamo reinvestito 100 milioni non è poco, e poi credo che la cosa importante non sia investire per investire, ma di investire se c’è qualcosa a ragion veduta, il mese di gennaio non è mai il mese migliore per investire perché chi ha buoni giocatori se li tiene.”

E sui target del suo Toro: "Obiettivo Europa, l’ha detto anche Mihajlovic nella sua conferenza stampa, è un obiettivo, diciamo, della sua permanenza con noi. Noi abbiamo con lui un contratto biennale, che potrebbe essere chiaramente poi prolungato, rinnovato, eccetera, però Mihajlovic arrivando ha detto ‘Io mi pongo l’obiettivo di ritornare in Europa in questi due anni.Se uno ci riesce al primo anno, meglio, e se no, l’obiettivo è un obiettivo biennale che ci siamo posti e che manteniamo.”