Qualcuno ipotizzava un suo rientro già nel mese di gennaio, ma molto probabilmente non sarà così. Arkadiusz Milik ha subito un grave infortunio al ginocchio durante la scorsa sosta per le Nazionali e ai microfoni del portale polacco Sportowefakty spiega di non aver fretta e di non voler forzare i tempi del rientro. Sarri ed i fantallenatori sono avvisati: "Non voglio avere fretta, ho ancora una carriera intera davanti. Quello che mi sto perdendo ora, lo recupererò in seguito. Tornerò in campo quando i medici mi giudicheranno guarito al 100%. Speriamo possa accadere in primavera. Tutto sta andando secondo i piani, non ho problemi con il ginocchio. Non è gonfio e non ci sono accumuli di sangue. Ma non voglio sbilanciarmi. Svolgo almeno due seduete d’allenamento al giorno, alle 9 sono al centro sportivo e torno a casa alle 16, poi svolgo degli esercizi supplementari. Vado quasi ogni giorno in cyclette, a un ritmo molto lento. Sono ancora all’inizio del percorso”.

LA REAZIONE ALLA DIAGNOSI - "Quando ho saputo la diagnosi ho pianto. I primi giorni ero depresso, ma alla mia età bisogna rialzarsi. All’inizio ho guardato tutti i messaggi dei fan, poi ho voluto iniziare subito la riabilitazione”.Al 99% in questi casi finisce con una lieve contusione, ma purtroppo può succedere. È il mio primo infortunio di questa gravità”.

IL RAPPORTO CON NAPOLI - "Il calcio a Napoli è religione e passeggiare tra la folla è complesso. Faccio shopping al mattino presto, o in posti poco affollati. È bello ricevere tante attenzioni, ma è anche vero che a volte ti piacerebbe prendere una pausa dal caos e dalla frenesia. A San Gregorio Armeno hanno realizzato la statuina con le mie fattezze e hanno insistito per regalarmela. Ci conoscono tutti, in città non si parla d’altro e quando sono in giro nessuno ci lascia pagare. Avrò pagato nei ristoranti due volte su dieci".