Ci saranno tutti i compagni di una vita nell'addio al calcio di Diego Milito, che venerdì prossimo indosserà la maglia del Racing Avellaneda per l'ultima volta. Il Principe dice addio al calcio, ma lascia una porta aperta per un ipotetico futuro dirigenziale all'Inter. Intervistato da Repubblica, questo un estratto delle sue dichiarazioni.
L'ADDIO DI DE BOER - "È un ottimo allenatore, come lo era Mancini. Purtroppo non ha ottenuto risultati immediati e, quando mancano i risultati, il primo a pagare è sempre il tecnico. Ma lui è molto preparato. E l’Inter ha grandi giocatori. Il fatto è che ogni ciclo ha bisogno del suo tempo".
I CASTING PER LA PANCHINA - "Leonardo. Lo conosco, avrebbe avuto le qualità per gestire lo spogliatoio e le relazioni con la dirigenza in un momento così delicato".
INTER DOPO MORATTI - "Ho fiducia in persone come Javier Zanetti e Piero Ausilio, conoscono bene l’ambiente e rappresentano i veri valori dell’Inter. È logico che una figura come quella di Moratti sia difficile da sostituire, impossibile direi. La sua è una storia di amore per il club, quando parliamo di Moratti, parliamo di Inter"
DIRIGENTE CON ZANETTI - "Mai dire mai nel calcio. Sono sempre in contatto con Javier e con l’Inter, club che amo. Oggi non è fattibile, ma non posso chiudere le porte al futuro. Tutto è possibile, in fondo".
ICARDI - "Non esistono strade giuste o sbagliate. E i giocatori vanno giudicati, prima di tutto, per quel che fanno in campo. Io ho sempre preferito mantenere un profilo basso. Ognuno è libero di scegliere il proprio cammino, ma stando attento a non danneggiare l’immagine del proprio club. Autobiografia? Non ha fatto la scelta migliore. Mai andare contro i tifosi: hanno sempre ragione. Appoggiano la squadra ovunque, bisogna rispettarli".