L'Inter presenta la stagione 2021/22. Simone Inzaghi e Beppe Marotta in conferenza stampa oggi, mercoledì 7 luglio alle ore 13. Si tratta delle prime parole da allenatore dell'Inter per Inzaghi, a cui toccherà raccogliere la pesante eredità di Antonio Conte. 

Accanto a lui l'amministratore delegato che lo ha fortemente voluto per un compito così arduo. Si è parlato di difficoltà economiche, conferme e voglia di fare: Simone Inzaghi si è calato con semplicità e decisione nel mondo Inter, lasciando anche qualche indizio nascosto di calciomercato

Di seguito la diretta testuale della conferenza di Inzaghi e Marotta: l'Inter presenta così la nuova stagione. 

Marotta: "Il calcio è in difficoltà"


"Buongiorno a tutti e bentornati. Con questa conferenza ha inizio ufficialmente una nuova stagione, che come sempre sarà difficile. Abbiamo l'onore di presentare Simone Inzaghi, motivo di grande orgoglio. Perchè significa che il progetto continua, affidando l'arai tecnica . Allenatore giovane ma non per questo privo di esperienza. Uno dei più vincenti del panorama italiano. Profilo adatto e impersonifica i valori più autentici di questo club, passione competenza entusiasmo e cultura del lavoro. 

Siamo in un momento difficile, post-pandemia. Momento caratterizzato da sofferenze per la perdita di tante persone che conoscevamo per motivi di salute e in contemporanea anche per un effetto nell'economia mondiale che ha creato grandi problemi. Di riflesso anche il mondo del calcio, alla ricerca di un modello che dia continuità e sostenibilità. Siamo lontani dal modello di mecenatisimo, che vedeva i proprietari delle società avere a cuore le sorti del club, anteponendo il risultato sportivo al rispetto del bilancio.

Oggi è tutto impossibile, bisogna avere un modello. Siamo alla ricerca di un modello ideale. L'Inter vuole continuare attraverso gli intenti della proprietà sulla falsariga della propria storia, centrare gli obiettivi sportivi. Nel rispetto però dei parametri economico e finanziari. Compito del management, cito quindi me, Baccin e Ausilio, ed anche Alessandro Antonello per la parte corporate, allestire una squadra competitiva nel rispetto degli equilibri patrimoniali. Siamo davanti ad uno scenario inquietante che avrà ancora ulteriori e spiacevoli situazioni, il calcio è in difficoltà serviranno diversi miliardi di euro che dovranno essere messi a disposizione. Ci tengo a sottolinearlo: la nostra proprietà ha profuso circa 700 milioni di euro per far si che si possa dare solidità e continuità. Oggi la situazione è cambiata, l'economia è in piena contrazione. è inspiegabile che si possa chiedere alla proprietà ulteriori innesti. Ma non sempre l'equazione è chi più spende, vince. Sono fautore di competenza e passione che contraddistinguono una società come la nostra. Sono state fatte delle scelte dolorose, abbiamo dovuto cedere Hakimi. Ma l'abbiamo fatto per dare continuità. Un aspetto importante è la speranza che possa ritornare il nostro pubblico, giocare senza di loro è triste. L'esortazione è di riaprire gli stadi italiani sulla scia di Premier e Liga.

La Lega e anche le società si stanno adoperando per avere un rapporto continuativo con i rappresentati del governo. Per un'apertura in una nazione con milioni di vaccinati. Anzi, potrebbe essere lo spot per arrivare a fare il vaccino, dando un'autenticità e creando una linea preferenziale. Le notizie recenti che abbiamo sono quelle che si dovrebbe andare verso una riapertura, non so se parziale o totale. Forse la prudenza sarebbe partire per gradi. Sarebbe comunque un grande risultato. Noi senza pubblico, tra le due stagioni senza pubblico, abbiamo perso 100 milioni di euro. Che pesano molto nell'economia di un bilancio, nostro come quello di tutti i club. 

Inzaghi: "Farò di tutto per difendere lo scudetto"


Buongiorno a tutti. Da parte mia c'è un grandissimo entusiasmo, ho grandissime motivazioni. So che davanti a me si prospetta un lavoro importante ma è una bellissima sfida. Mi hanno convinto subito Zhang, Marotta e Ausilio. MI hanno dimostrato una grande motivazione nel volermi. Sono qui, insieme al mio staff, sapendo che abbiamo un bel lavoro davanti. Ma troveremo un gruppo forte, una società forte, e dei tifosi che so ci staranno vicino per tutta la stagione. 

CAMBIAMENTO - Ho trovato delle persone qui all'Inter che mi hanno fatto capire di volermi a tutti i costi. Ho accettato questa nuova sfida, stimolante. So che ci saranno difficoltà, avremmo tante squadre forti ed attrezzate contro di noi. Ma siamo l'Inter e faremo di tutto per difendere lo scudetto che abbiamo appena vinto. Anzi, colgo l'occasione per fare i complimenti alla società e mister Conte. 

IL NOSTRO OBIETTIVO - Il mercato è lungo, il momento è delicato per tutti. Mi era stata prospettata la partenza di Hakimi. La società mi ha promesso che la squadra resterà competitiva. C'è un confronto diretto col direttore, quotidiano. Sappiamo dove dobbiamo intervenire. Il nostro obiettivo è difendere lo scudetto e fare un percorso in Champions migliore, perché leggevo che l'Inter è dal 2010/11 che non va agli ottavi di finale. 

LUKAKU - Romelu l'ho sentito, diverse volte. Adesso era deluso per l'eliminazione col Belgio, un giocatore importantissimo ed una garanzia. Che ha dimostrato sul campo, ma la stessa garanzia sono i compagni verso Romelu. Giocatore fortissimo che fa reparto, anche assecondato nel migliore dei modi dai propri compagni. 

ERIKSEN E CALHANOGLU - Con Eriksen ho parlato prima dell'Europeo, non dopo. Ci contavo tantissimo, chiaramente avrà bisogno dei suoi tempi. Nel frattempo la società è stata molto tempestiva e brava di Calhanoglu, un giocatore che mi è sempre piaciuto tanto. Christian deve stare tranquillo e riposarsi, io lo aspetterò a braccia aperte. 

Voglio una squadra intensa, sempre dentro la partita. Una squadra forte è quella che reagisce all'episodio. Ho sempre avuto squadre che hanno reagito, sono riuscite a vincere tante gare nel tempo di recupero. Intensità e non abbattersi. 

La partenza di Hakimi è stata dolorosa, era richiesto in tutta Europa. Erano stati bravi i nostri direttori a portarlo all'Inter. Ma la squadra resterà competitiva, siamo stati bravi ad intervenire su Calhangolu perchè non era una cosa scontata da fare. 

Ho allenato De Vrij, ho giocato con Kolarov e Handanovic. Un piacere incontrarli di nuovo, per quanto riguarda gli altri ci siamo incontrati da avversari. Chiaramente con De Vrij e gli altri due c'è un ottimo rapporto da prima, ma lo avrò con tutti e non solo con loro. 

LASCIARE LA LAZIO - Prima non era il momento di cambiare. Poi dopo 251 partite con la stessa squadra, tanti uomini che hanno iniziato il percorso con me.. era arrivato il momento di cambiare. Quando c'è stata la possibilità di venire all'Inter non ci ho pensato due volte. 

MIGLIORARSI IN CHAMPIONS - L'obiettivo è passare i gironi di Champions. Un po' per sfortuna, un po' per infortuni la squadra in questi anni non ci è riuscita. Una competizione difficilissima, fisica. Altre squadre in Europa hanno anche sentito meno i problemi del Covid. Giocando ogni 3 giorni sarà dispendioso, ma cercheremo di farci trovare pronti nel migliore dei modi. 

Il mio rapporto con la pressione? Devo dire la verità, a Roma una bella palestra. Per uno come me che fa questo lavoro le pressioni sono quotidiane. Mi piacciono, mi piacciono le sfide altrimenti non avrei accettato questa. Dopo che l'Inter vince il campionato e perde qualche campione. Ma so che avrò l'appoggio della società, abbiamo un grandissimo rapporto con la proprietà e i direttori. Sarà un campionato lungo, dovremo essere bravi quando ci saranno delle difficoltà. 

Nella vita vanno fatte delle scelte. Ringrazierò sempre Lotito, è un ottimo presidente, con grandissime idee. Secondo me si era chiuso un ciclo, c'era stato del tempo per poterlo mandare avanti. Sono stato a cena con lui e il direttore come succede in tutte le famiglie, mi ero preso del tempo per decidere. E la mattina ho deciso di cambiare, con grande correttezza la prima persona che ho avvertito è stata il presidente Lotito. 

LE USCITE - Sapevo del sacrificio di Hakimi, altri giocatori importanti mi è stato detto resteranno. Sappiamo che abbiamo qualcosa da fare in entrate, nel mio modo di vedere il calcio gli esterni sono importanti. Young è tornato in Inghilterra, Hakimi ceduto. Opereremo senza fretta, e anche considerando l'infortunio di Eriksen. 

Il mio obiettivo è dare continuità. So che sono venuto in una squadra che ha vinto lo scudetto e che ha dovuto cedere un giocatore fondamentale, ma so che sono venuto in una squadra che ha un grandissimo parco giocatori, entusiasmo e tifoseria. 

Il derby? A Roma sappiamo cosa rappresenta. So che c'è grandissima rivalità anche qui a Milano. Il Milan ha fatto un grande campionato. 

CALHANOGLU IL MIO LUIS ALBERTO? - Penso di si. Perchè ha caratteristiche simili, un giocatore che in questi anni l'ho affrontato. Giocatore di qualità e quantità, bravo sui piazzati. C'era nella mia testa da tempo, è normale poi che avendo Eriksen... ma assieme alla società e al direttore abbiamo deciso di puntare su di lui. 

DIMARCO E PERISIC - Dimarco penso abbia fatto molto bene a Verona. Un ragazzo che è cresciuto nel nostro settore, motivo d'orgoglio in più. Adesso come tutti gli altri li valuterò, cercherò di farli rendere al meglio e poi ci sarà la valutazione definitiva. Ma su lui io e la proprietà ci contiamo. Perisic da quinto? Giocatore che aspetto a braccia aperte, che secondo me farà molto bene nel nostro sistema. 

Il mercato è in continua evoluzione. Normale che con la società stiamo vedendo di migliorare la rosa. Non è semplice, ma cercheremo di farlo. I giocatori convocati per il ritiro sono tutti nostri e saranno valutati da me ed al mio staff. Cercheremo di fare una rosa all'altezza. 

Dell'Inter degli ultimi due anni si è apprezzato tanto. Ci siamo incontrati tante volte, una squadra solida che dava l'idea di essere molto compatta. Si aveva l'idea di potergli fare difficilmente gol. Per quanto riguarda il mio passato... ho avuto una squadra che ha sempre fatto divertire i tifosi e fatto tantissimi gol. Spero di riuscire a farlo anche all'Inter. 

L'Italia? Un piacere vederla. Ma già aveva fatto ottime qualificazioni, complimenti a Roberto. Sapevo che avrebbe potuto fare bene, aspettiamo di vedere la finale. 

SENSI -  Ho grandissima fiducia e stima in Sensi. Un giocatore molto, molto intelligente. Sa sempre la posizione. ho parlato con lui, sa della mia stima. In questo ultimo anno e mezzo ha avuto tantissimi problemi, dovremo essere bravi. Sensi sarà una grande risorsa per l'Inter.