Un legame indissolubile quello che lega Fabio Pisacane al Cagliari. Il difensore ha appena rinnovato fino al 2021 e ha raccontato le sue sensazioni e tanto altro sul proprio Instagram TV: "Rapporto con Cagliari? È un rapporto che si è costruito nel tempo, come è giusto che sia. I rapporti veri crescono di giorno in giorno, credo nei rapporti che si costruiscono nel tempo. Quando nasce la confidenza, è perché il rapporto è basato su dei valori solidi. I miei figli sono cresciuti a Cagliari, aspettiamo un terzo bambino e vorremmo rimanere a vivere qui".

L'AMICIZIA NEL CALCIO - "Non è vero che nel calcio non ci sono amici, è un mondo che può regalarti tutti gli amici possibili e ogni anno hai la fortuna di conoscere ragazzi nuovi. Sta solo a te farti valere". 

PROGETTI FUTURI - "Mancano ancora diverse stagioni, ma dopo venti anni di calcio vorrei allontanarmi dallo spogliatoio, diventando direttore sportivo. Devi stare vicino alla squadra, ma con altre mansioni. Ho visto tanti calciatori nelle serie minori che poi sono arrivati, anche attaccanti che adesso giocano in Serie A. Tante volte ho notato dei ragazzini che poi ce l'hanno fatta".

Calcio e musica a Cagliari con Lucas Castro e Fabio Pisacane. Il centrocampista argentino, fresco dell'uscita del suo primo disco da solista ("Qué voy a hacer"), ha parlato insieme al difensore della propria passione per la musica e dei progetti futuri: "Io e Fabio ascoltiamo la stessa musica. La chitarra la uso tanto in ritiro, cerco di suonare per tutti e canzoni che tutti possono cantare. Mi hanno insegnato "La Canzone del Sole", quella me la fanno suonare sempre", ha raccontato Castro. Spazio poi a un segreto da spogliatoio: "Abbiamo rilanciato Pavoletti perché non che lo scorso anno non abbia segnato, ma quest'anno gli abbiamo dato la carica mettendo Jimmy Sachs. Sono scherzi da spogliatoio". I due hanno una passione per l'Argentina, tanto che a dicembre hanno assistito al Superclasico di Copa Libertadores, a Madrid: "Pata mi ha fatto un regalo, con una forza incredibile dopo una settimana che si era operato al ginocchio. Grazie a Dario Srna abbiamo trovato i biglietti e conosciuto Modric e Ramos. La mia passione per il Boca Juniors è tatuata sul braccio, una parte della tifoseria si era schierata per avermi in squadra e all'epoca ci fu un po' più di pressione da parte loro", ha svelato Pisacane.

Fabio Pisacane si racconta. Il difensore del Cagliari, che ha sofferto della sindrome di Guillain-Barré durante l'adolescenza, ha parlato di quei momenti e della malattia che lo ha colpito: "Non vorrei essere banale, ma tutto quello che mi è successo a livello professionale è pura fatalità. Tante cose mi hanno permesso di arrivare a 29 anni in Serie A, da parte mia c'è stata sempre abnegazione, spirito di non mollare mai. Le cose non piovono dal cielo. La mia fortuna è stata di trovarmi a Genova in quel periodo. In tanti posti non conoscevano neanche questo virus. Per fortuna lo dice la parola, virus: è una cosa passeggera. Il dottore del Genoa lavorava al San Paolo di Savona, dove c'era un grandissimo staff di neurologia che mi ha salvato la vita. La malattia mi ha fortificato: non è venuta per uccidermi, ma per completarmi come uomo. Anche da qui ho trovato la forza".