Stadio Ferraris, minuto numero 87, Candreva sul dischetto, Lamanna fermo sulla linea. Un’immagine come tante, prima di un penalty, a tre minuti dallo scadere, che può decidere la partita e indirizzare pesantemente la stagione dei entrambe le contendenti, in un senso come nell’altro.
Anzi, un’immagine come tante, a parte un piccolo particolare. Un giocatore in maglia rossoblu, che si sbraccia per attirare l’attenzione del suo portiere. E’ Danilo Cataldi, e non appena Lamanna lo guarda, indica platealmente, alle spalle di Candreva, alla sua sinistra, la destra del portiere genoano. Platealmente, e ripetutamente, tanto da persuadere il compagno di squadra a tuffarsi da quella parte. Anche perchè Cataldi è stato a lungo compagno di squadra nella Lazio di Candreva: qualcosa nella gestualità del centrocampista nerazzurro deve averlo convinto che calcerà alla sua sinistra.
Un “suggerimento”, quello di Cataldi, puntualmente ripreso dalle telecamere: non varrà il +3, tutto a beneficio di Lamanna, ma certamente qualcosa in quel rigore parato all’87, che affossa l’Inter ulteriormente, è da attribuire anche alla “soffiata” del centrocampista ex Lazio: non varrà il +3, ma niente male.