Umberto Calcagno, vice presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, ha parlato ai microfoni di "Radio Punto Nuovo" della questione taglio stipendi ai calciatori, in tempi di emergenza Coronavirus.

Taglio stipendi, parla Calcagno

"Quella della Lega non è una proposta, l'unica frase giuridicamente rilevante è quella dove si dice che è demandata la delegazione dei singoli. Se è un intendimento di tutti i presidenti ed andranno a contrattare su quella base con i singoli calciatori, non serviva un'assemblea di Lega. E' evidente che non vogliono pagare, dall'Uefa in giù comunque dicono che bisogna fare il possibile per riprendere le competizioni, se ci sono le possibilità. Mi sembra solo una forzatura mediatica, se poi la Lega vuole mettere in cattiva luce i giocatori, secondo me stiamo facendo tutti una brutta figura, in primi i presidenti nel trasmettere certi messaggi. Noi non vorremmo creare contrapposizioni ma siamo in un sistema privatistico in cui le contrattazioni ci sono e continueranno ad esserci. Leggo sui giornali il valore di certi giocatori, ed il prezzo di alcuni riscatti, oggi la sensazione è che si voglia chiedere sacrificio solo ai giocatori che avevano già detto di voler fare la loro parte. Noi chiamo anche gli altri cosa vogliono fare, la Lega Serie A non ha mai battuto un colpo sull'ipotesi di un fondo, sebbene la Federazione sia d'accordo. Abbiamo tanti ragazzi che vivono di sport, dei professionisti di fatto sui quali il sistema ha una responsabilità enorme".