AGGIORNAMENTO ORE 18.40 – È stata confermata la richiesta a sei anni di squalifica per il difensore del Genoa Armando Izzo. La sentenza dovrebbe arrivare entro la prima metà della prossima settimana. L'accusa vedrebbe Izzo fra gli autori degli illeciti sportivi con Francesco Millesi e Luca Pini.
Armando Izzo rischia sei anni di squalifica, il difensore del Genoa è stato accusato di doppio illecito per una presunta combine risalente ai tempi in cui giocava tra le fila dell'Avellino. Nel pomeriggio il calciatore sarà ascoltato dal tribunale della Federcalcio e dovrà difendersi davanti ai giudici assistito dall'avvocato De Renzis. Intanto ha rilasciato un'intervista a La Repubblica dove manifesta ancora una volta la sua totale estraneità ai fatti: "Io non sono nato col papillon, ho fatto tanti sacrifici, sto onorando il sogno di mio padre, giocare in serie A. Non voglio sprecare un dono di Dio e non voglio che qualcuno me lo porti via. Le due gare sotto accusa non le ho giocate. E anche le due precedenti - prosegue Izzo - Avevo una cicatrice con edema, al mister Rastelli ho detto: “mister, non ce la faccio”. Lo conferma anche lui che ho chiesto io di non giocare. Se avessi avuto un patto con questi criminali come avrei potuto tirarmi indietro? Con i miei fratelli a Scampia, potevo mai mettere a rischio la mia famiglia? Siamo pazzi? Parliamo di criminali veri, lo dicono le carte".
LA DIFESA DI IZZO - "Sono estraneo ai fatti. Ma di cosa parliamo? Per le combine fanno dodici incontri. Tutti senza di me. Dicono che la partita con la Reggina la devono fare i senatori e che l’ignorante, cioè io, non deve sapere niente. Ho sempre cercato di evitare certa gente. Ho quattro fratelli, non rispondo per chi viveva intorno a me. Ma noi siamo stati cresciuti con dei valori, il tempo sarà galantuomo".