Il fallimento del Parma rimarrà una delle tappe certamente più buie della storia dello sport italiano. Con il Parma è crollato un pezzo di storia del calcio italiano, che oggi, dopo mille fatiche, prova lentamente a rialzarsi. Stavolta, dopo Leonardi, è toccato a Rezart Taçi, l'imprenditore albanese che prese per poche settimane prelevò la società direttamente da Ghirardi, spiegare la sua versione dei fatti, tornando così ai tribolati avvenimenti di quei giorni. 

“L’idea di acquistare il Parma fu di un legale italiano. Ho preso la documentazione e dissi di sì all’operazione ma solo a certe condizioni. Sono riuscito ad acquisire il Parma, ma dopo due settimane ci siamo accorti che i debiti non erano di 70 milioni, limite che io avevo imposto per il completamento dell’acquisizione, bensì 214 più altri in arrivo (50) nei mesi successivi. A quel punto il Parma era ultimo in classifica, con questa situazione debitoria e circa cento giocatori a libro paga. Per questo abbiamo deciso di percorrere la strada più semplice, ovvero quella della cessione della società. Scelta, questa, per non far del male alla precedente proprietà”.