Le polemiche per la sua nomina non si sono certo placate con il passare del tempo, ma Carlo Tavecchio, finito alla gogna mediatica per le sue frasi discutibili e le sue idee, ha continuato a rigare dritto. Intervistato dalla GdS, il presidente federale ha così provato a spiegare quali siano le condizioni del nostro calcio, provando a descrivere quelli che potranno essere i cambiamenti che la nostra Serie A potrebbe vivere tra pochi anni.
MAI PIU' UN CASO PARMA - "Da quando sono arrivato al timone della Federazione non ci sono stati problemi di gestione, abbiamo preso una serie di norme per evitare altri casi Parma che però non possono partire sin da subito. Saranno vigenti tra quattro anni ma, stando ad oggi, si sarebbero iscritte al campionato di A solo in cinque. Noi facciamo le regole ma l'attuazione spetta alla Lega: se dobbiamo fare tutto noi, voglio anche il miliardo e 200mila euro di diritti tv".
RISPETTARE LE REGOLE - Abbiamo già avvertito le società che dal prossimo anno, se non rispettano alcuni, parametri, saranno considerate fuori. Ci sono anche grandi club in difficoltà, non possiamo più permetterci un altro caso Parma. Con questo piano quinquiennale salveremo il calcio, se poi però spunta all'improvviso un illecito sportivo allora noi non possiamo farci nulla".
A 18 SQUADRE - "Avere tre leghe è davvero inutile, ne basta una d'elite e un'altra che unifichi la Serie B e la Lega Pro: sarebbe ottimo scendere a 18 squadre per ogni competizione, per un totale di 72 società professionistiche".