Sarà l'ultimo anno di Walter Sabatini alla Roma: il ds giallorosso, che avrebbe dovuto già lasciare l'ambiente giallorosso per le note divergenze con la visione presidenziale ha confermato la notizia in un'intervista alla GdS, alla quale ha chiarito diversi aspetti legati alla sua situazione. Tra mercato, il futuro di Francesco Totti ed il bilancio dei suoi anni alla Roma, questo un estratto delle parole di Walter Sabatini
BILANCIO - "La Roma è società patrimonializzata ed è al terzo anno di Champions. È stato fatto un lavoro virtuoso che viene riconosciuto in Italia e all’estero, ma non a Roma per rabbia e frustrazione. Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito, e lo percepisco tuttora, uno scollegamento tra me e lui... In un primo momento lui aveva accettato, poi ha cambiato idea. Una cosa però è certa: questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera. Non sono commissionabile".
IL MERCATO - "Io impongo i giocatori all'allenatore? No. Li propongo, ma li condivido con l’allenatore. E poi con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita. Senza vendere i migliori avremmo potuto vincere? Questo non lo dirò mai".
IL CASO TOTTI - "A Francesco ho sempre parlato con affetto. Gli avevo detto: 'Smetti'. Lo penso ancora oggi, però ora che farà il contratto credo abbia una grande occasione: avrà un anno cuscinetto per lavorare su se stesso. Spalletti? Certo che in lui c’era una quota residuale di uno stato d’animo che era maturato in passato, ma Spalletti voleva imporre un modo di essere e ci è riuscito. Ora si sono risintonizzati. Certo, la sintonia sarà stentata, ma occorrerà l’intelligenza di entrambi. Luciano ha avallato l’ok al contratto, ma Francesco dovrà essere generoso con i compagni".