Sono passati quasi 20 anni, ma ancora nessuno, soprattutto tra i i tifosi dell'Inter, s'è dimenticato di quel tanto contestato episodio. E neanche lui, ovvero Piero Ceccarini, ex arbitro livornese (ha esercitato sino al 1999), che si rese protagonista di uno degli episodi più dibattuti della storia della nostra Serie A. 

La sua carriera difatti rimarrà eternamente legata all'arbitraggio dello Juventus-Inter del 26 aprile 1998 (terzultima di campionato), decisivo per le sorti dello scudetto. All'epoca i nerazzurri reclamarono con veemenza il rigore per uno scontro tra il bianconero Mark Iuliano e l'interista Ronaldo: un episodio che arrivò addirittura in parlamento.

20 anni dopo, Ceccarini torna a parlare della sua scelta, e le sue dichiarazioni faranno ancora discutere. Così l'ex arbitro a Premium.

BRUTTO RICORDO - "Il mio errore fu non fischiare il fallo del brasiliano! Io ricordato solo per quello? Spiace, perché identificarmi solo ed esclusivamente per quell’episodio, non mi fa piacere. Anche perché c’è tutta una vita dietro a una carriera arbitrale”.

LA SCELTA DI NON FISCHIARE E LA DESCRIZIONE DELL'ACCADUTO - “Immediatamente è stata quella di uno scontro fisico di Ronaldo su Iuliano e non il contrario. Oggi, dopo che è passato molto tempo, confermo che quello che ho visto in campo corrisponde alla realtà delle cose, se si vuol parlare di un contatto fisico. E arrivo a dire che il mio errore è stato quello di non aver dato calcio di punizione a favore della Juventus, perché il fatto di non aver fischiato ha fatto pensare che io abbia visto il fallo di Iuliano e non abbia voluto concederlo. Invece io ho proprio visto il contrario. Se fossimo stati nel basket sarebbe stato fallo di sfondamento di Ronaldo, che poi sono le parole testuali che dissi in campo a Pagliuca. [...] Mi sono stupito più che altro delle proteste piuttosto intense da parte dell’Inter. Ma sono soprattutto dispiaciuto di non aver potuto spiegare la mia versione subito dopo la partita. Non è stato possibile perché gli arbitri vivono in un castello circondato da alte mura. [...] Nei giorni successivi, da parte dei vertici arbitrali e dalla Federazione c’è stato un silenzio assordante che mi ha fatto male. [...] Per me il fatto che quell’episodio abbia fatto perdere lo Scudetto all’Inter è un’interpretazione non veritiera: ho valutato quell’episodio in maniera pulita, cristallina a trasparente. I tifosi dell’Inter possono stare tranquilli, da parte mia non c’è mai stata malafede”.