Che il Var non abbia incontrato unanimi consensi è un fatto ormai accertato, ma che specie dopo le parole di Rosetti e Rizzoli e quello che sembrava essere comunque il favore dell'ambiente per il mezzo tecnologico, quel che non ci si aspettava era un mezzo passo indietro di Marcello Nicchi, presidente dell'Aia. Che ha si corretto il tiro e ridimensionato il suo titolo, ma ha comunque lanciato una bomba mediatica che farà certamente discutere. 

Queste le parole a Rai Sport: "Non so se il Var ci sarà anche l'anno prossimo in Serie A, ma credo di sì e lavoriamo affinchè possa funzionare ancora meglio. Solo al termine del primo anno di applicazione capiremo dove potrà essere migliorabile".


LAVORI IN CORSO - "Sta andando molto bene, bisogna prendere in considerazione il fatto che è uno strumento tecnologico che porta benefici e giustizia, ma che stiamo applicando da pochi mesi per cui è migliorabile. I riconoscimenti che arrivano, inoltre, ci gratificano perché molti Paesi europei prendono l'Italia come esempio. L'innovazione tecnologica va migliorata, ma a volte quelli che vengono classificati come errori non sono tali, ma episodi su cui la tecnologia non può intervenire. Nella maggioranza dei casi, però, il Var è stato di grande supporto. Devo dire anche che a noi non sfugge niente, tutte le partite vengono riviste e vivisezionate e viene fatta una relazione che esamina in complesso la partita e inviata a un'università svizzera che analizza tutto"

COSA C'E' DA MIGLIORARE - "Il singolo episodio è fine a se stesso, quando invece gli errori si ripetono può essere che la tecnologia debba essere modificata e in tal senso c'è il progresso. L'arbitro al Var è quello che decide e lo fa anche in base alle immagini che gli vengono fornite e devo dire che gli operatori stanno facendo un grande sforzo per crescere dal punto di vista della tempestività. Quando il Var interviene in modo silente o modifica una decisione, viene tutto registrato e serve anche per capire dove serve maggiormente lo strumento tecnologico"