E’ stato l’ultimo colpo del ricco mercato della Fiorentina, e oggi Rachid Ghezzal è stato presentato con Antognoni a fare gli onori di casa: “Inizialmente devo dire che sono stato chiamato dal Leicester perché il tecnico mi conosceva e mi voleva con sé”, spiega il centrocampista algerino in conferenza stampa. “E’ stato un anno complesso e quando c'è stata la possibilità di integrare una squadra storica come la Fiorentina, non potevo farmela sfuggire".

Arrivo last minute ma non meno voluto: ”Ho firmato alla fine della giornata e alla fine del mercato. E' stata una giornata molto stressante. Il mio agente mi ha parlato della Fiorentina e ho atteso che le società si mettessero d'accordo. Nel frattempo mi sono preparato subito per partire verso Firenze ed effettuare le visite mediche. Quando ho saputo dell'accordo tra i club, ho tirato un sospiro di sollievo".

Ghezzal preferisce agire sulla destra ma non ha problemi in qualsiasi zona del campo: ”Sono un giocatore molto tecnico a cui piace dribblare. Sono bravo in questo e a fare assist. Mi trovo molto bene a destra anche se sono mancino. Ho ottime doti atletiche e spero di poter dare il meglio per la società e per i tifosi".

Grandi stimoli per confrontarsi con il nostro campionato, dopo l’avventura in Premier: ”Penso che la Serie A sia tornata alla ribalta con tanti grandi calciatori. La Serie A è allo stesso livello della Premier e della Liga. Poi è una grande opportunità quella di vestire la maglia di un club storico. Anche mio fratello mi ha detto che sarebbe stata una grande opportunità. La Serie A è tornata a essere appetibile con i grandi calciatori. La Fiorentina ha grandi calciatori in rosa con campioni che hanno giocato a grandi livelli, soprattutto Ribery che aiuta tutti sia dentro che fuori dal campo, soprattutto i giovani".

Ghezzal è pronto per la Juventus, alla ripresa del campionato: ”Sarà una grande partita e sarei contento di giocare subito. Penso che questa partita possa essere il modo giusto per dare il meglio per la squadra".

Sull’ispirazione data da Ribery, adesso suo compagno di squadra: "Ovviamente è stato un modello per me ma per tutti i giocatori francofoni. E' un esempio perché è partito da zero e col lavoro è arrivato ai massimi livelli. Il numero 18? E’ il numero che indossava mio fratello in Italia e spero di fare grandi cose in questo campionato con questa maglia. Jovetic? Non ci ho parlato prima di arrivare qui. So che è passato da qui e dimostra che sono tanti i grandi nomi che hanno giocato in questa squadra. Spero di fare altrettanto bene come lui".