Ha parlato oggi, dinanzi alla commissione Antimafia, il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, attualmente anche commissario della Lega Serie A. Queste alcune delle sue dichiarazioni.
NUOVE PROPRIETA' CINESI DI MILAN E INTER - “Noi in Italia siamo ultimi nell’introito di somme che arrivano da paesi stranieri. Nel caso dell’Inter e del Milan la Lega ha fatto l’indagine che deve fare, i punti sono stati ottemperati e i due investitori hanno avuto la patente di liceità. I fondi sono arrivati attraverso banche cinesi esistenti, i bonifici sono arrivati da lì e il controllo qui è finito. Noi non siamo la finanza, non abbiamo le loro prerogative”.
CAOS SCOMMESSE - "Il Parlamento italiano ha deciso che le scommesse non sono più reato. Lo avete deciso voi, non io, perché quelle in nero erano un'enormità. E adesso ci sono tutti, furbi, furbetti, nel sistema c'è un canale difficile da controllare. Cosa facciamo noi? Quando c'è l'Uiss per le scommesse anomale, anche durante le partite le segnalazioni arrivano alla Procura federale. Io non ho prerogative di controllo al riguardo".
IL PROBLEMA DEGLI STADI - “Abbiamo un handicap sugli stadi: il campionato viene esercitato in stadi che sono inferiori alla media europea anche sotto il sistema della sicurezza. Il monitoraggio dei tifosi non può che essere individuale, altrimenti diventa drammatico. Sono stato in Turchia dove è attivo un sistema elettronico, chiunque è individuato nel posto in cui siede. Il sistema elettronico dovrebbe essere attuato anche in Italia a volte sono stati individuati all’interno degli stadi personaggi che avevano restrizioni sulla presenza. Gli stadi non sono più posti dove andare solo a vedere il calcio, ci deve stare la farmacia, il cinema, la lapdance, bisogna fare attività sociale”.
RIFORMA SUI PROCURATORI - "Al presidente dell'Uefa, Aleksander Ceferin, abbiamo chiesto un'iniziativa per un provvedimento generale europeo sui procuratori. La nostra richiesta rivolta alla Uefa per andare oltre il concetto della Fifa, quantomeno in Europa dovrebbe esserci una normativa sui procuratori univoca e specifica per tutti i Paesi. I procuratori sono stati l'ultimo colpo di coda della gestione Blatter con la deregulation. I sistemi erano prima controllati con attività soggette a esami per far parte di un albo dei procuratori. Blatter ha ritenuto di togliere tale prerogativa di controllo e verifica e tutti sanno l'avversione del sottoscritto contro Blatter. Abbiamo un registro che non è un albo, di 896 soggetto che pagano 500 euro iscrizione che diventano agenti".