Con Inzaghi sempre più vicino al capolinea della sua avventura sulla panchina rossonera, il Milan dovrà scegliere per il prossimo anno un nuovo allenatore. La decisione è più importante di quanto appaia a prima vista: il tecnico, infatti, dovrà effettuare diverse scelte sul mercato per ricostituire una rosa che a giugno perderà molti pezzi, tra scadenze contrattuali e termine dei prestiti.

La lista degli allenatori papabili è lunga e composta da profili più disparati, a partire da giovani arrembanti fino ad arrivare a tecnici navigati ed esperti. Molto dipenderà dalle valutazioni che verranno fatte tra Berlusconi e mister Bee, ormai prossimo ad entrare in società con una discreta quota di azioni, ma già ora si può stilare un elenco di nomi su cui i rossoneri stanno ragionando, e tra cui con ogni probabilità vi è il futuro allenatore.

Il primo nome della lista è quello più difficile, ma forse anche il sogno proibito della coppia Galliani-Berlusconi: Carlo Ancelotti. Un nome che richiama i fasti del passato, ma i tempi ora sono diversi e non ci sono più gli uomini di qualità come Pirlo e Seedorf per ricreare l’atmosfera in campo di dieci anni fa. Inoltre, il suo stipendio è al di fuori di qualsiasi parametro italiano, e al Real Madrid ha un portafoglio pressoché infinito per fare mercato; se dovesse partire poi, ci sarà un’asta tra big club con cui il Milan non può competere, vedi Manchester City.

Dopo Ancelotti, si possono trovare i giovani emergenti: Emery, Lopetegui, Jorge Jesus e Mihajlovic. Il serbo paga nei confronti degli altri un’inferiore esperienza a livello europeo, cosa che sembra contare parecchio per la premiata ditta Bee-Berlusconi. Tra gli altri, il preferito pare Emery, allenatore del Siviglia già contattato lo scorso anno ma a cui fu poi preferito – incautamente – Inzaghi. Il problema è che al momento tutti e tre sono legati da un contratto ai rispettivi club.

Proseguendo nell’elenco c’è Luciano Spalletti. Grande esperienza sia in Italia che all’estero, portatore di bel gioco e da anni pupillo di Galliani, che lo corteggiava già ai tempi in cui il toscano sedeva sulla panchina della Roma. Stipendio alto ma abbordabile, libero visto che a giugno scadrà il suo contratto con lo Zenit San Pietroburgo, rappresenterebbe un investimento sicuro.



Get Adobe Flash player

 

Infine, a chiudere, Roberto Donadoni. Cuore rossonero da sempre, protagonista di una stagione sfortunatissima e drammatica a Parma, ma ha già dimostrato di saper tirare fuori il meglio anche da giocatori non eccelsi e di creare un gioco godibile. Donadoni è la situazione più a buon mercato, ma al momento parte dietro rispetto a tutti gli altri.

Redazione CanaleMilan