Sarà Pepe Reina a difendere i pali del Milan nella sfida in programma con l'Oliympiacos: i rossoneri provano ad andare avanti in Europa League, e il portiere spagnolo ha parlato così del suo ambientamento a Milano e del suo debutto a San Siro nel Match Program rossonero:  "A ogni giocatore fa piacere giocare a San Siro, non vedo l’ora di entrare in campo e mettere tutto per fare una bella gara. Speriamo di riuscire a vincere”.

Al di là di quella che può essere la felicità per il debutto a San Siro, Reina ha parlato anche del bilancio dei primi mesi vissuti da portiere in seconda, così come dell'evoluzione del ruolo del portiere, oggi un ruolo "mirato" di più rispetto al passato. 

BILANCIO POSITIVO - " La realtà di questa società è molto importante, lo vedi da lontano e già ti sembra un club importante. Da dentro capisci che qua sono passati giocatori importantissimi. La mentalità deve essere quella: tornare ai tempi vincenti, almeno a competere con le grandi società e riuscire a portare a casa soddisfazioni per i tifosi”.

MILANO E NAPOLI - “Il nord devo ancora viverlo, ma è simile al nord della Spagna. Il tempo ti invita a stare a casa, a fare una vita più tranquilla, con la coperta e il film. Al sud ti butti per strada subito, basta poco. Milano è una città più organizzata, più tranquillo, con meno caos. Ma anche nel caos di Napoli mi sentivo a mio agio. Qualcosa di Napoli ti viene a mancare”.

SUL PORTIERE - “Più completo sei, più ti puoi adattare a un gioco particolare. I portieri vanno in funzione a come vuole giocare l’allenatore. Prima era più generale, ora acquistare un portiere diventa mirato”.