Aurelio De Laurentiis svela le prossime mosse. A margine della conferenza stampa di fine ritiro a Castel di Sangro, il presidente del Napoli ha fatto un bilancio di queste settimane e tracciato gli obiettivi a medio termine. Ecco le sue dichiarazioni.

Napoli, conferenza stampa di De Laurentiis

"Un titolo per questo ritiro? Difficile trovarne uno. In ritiro ci sono tanti cambiamenti, il mercato che scorre in parallelo. Si è molto compressi nei propri ruoli, con una grandissima concentrazione. Qui abbiamo trovato delle eccellenze. Oggi gioca la Nazionale a porte chiuse, noi qui invece oggi giocheremo la seconda partita a porte semi aperte. Grazie quindi a Marco Marsilio che, primo in Italia, ha avviato la riapertura degli stadi in tutta sicurezza. Sapete come la penso, a me piacerebbe dire il Napoli non scende in campo. Io ce l'ho con la Uefa, mi auguro che quando rientreranno i nostri calciatori non siano positivi perché altrimenti per la Uefa saranno guai storici. Nessuno ha mai detto nulla, io dirò moltissimo. Ma con i fatti, con gli avvocati".

"Stadi? Si parla di Federazione e di Lega, ma loro non possono nulla davanti al Comitato Scientifico Nazionale. Quello che può accadere è che i Governatori delle Regioni possano decidere in autonomia per la riapertura degli stadi. Il problema sono le elezioni in alcune Regioni, noi giochiamo la prima fuori casa il 20. Speriamo che dopo si possa riaprire al 50% il San Paolo".

"Nuovo ciclo? L'obiettivo è la sopravvivenza. In un contesto di stupidità, in un campionato falsato, noi sopravviviamo. Quando il campionato tornerà serio, non traumatizzato dalla stupidità di molti, allora torneremo a parlare di obiettivi. Non sappiamo ancora se sarà un campionato normale o se Gravina avrà la forza di modificare la formula, con play-off e play-out. Agli italiani piacciono tanto le chiacchiere, ma poi nessuno ha le palle per modificare le cose".

"Koulibaly? Ho dato una risposta via sms ad un grande giornale inglese. Ho risposto che loro sostengono che non possono parlare direttamente con noi per il problema di Jorginho. Allora voi come pensate si possa alimentare una discussione seria per la cessione di un calciatore?".

"San Paolo? Ho già detto che ci sono le elezioni regionali. È più importante riaprire il San Paolo per l'amichevole col Pescara o in campionato contro il Genoa?".

"Covid? Viaggio per il futuro con una perdita prevista tra i 150 e i 200 milioni. Non è una cosa molto piacevole, no?".

"Non credo che ci siano delle ere legate ai calciatori. I calciatori vengono sempre riplasmati dagli allenatori. Tutto quello che aveva insegnato Sarri, Ancelotti lo ha totalmente cancellato. Quando è arrivato Gattuso, ha ridisegnato leggermente il 4-3-3 trovando delle concrete difficoltà ad ottenere dei risultati. Non basta giocare col 4-3-3 che era di Sarri per avere dei risultati, i calciatori non sono delle macchine. Le situazioni ambientali e l'inserimento dei nuovi arrivati possono creare dei disinnesti sui quali bisogna saper lavorare".

"Ruiz? Ci dica lei di queste richieste e sul fatto che è il più ricercato. Da quando è arrivato qui è il più appetito, ma c'è tutto un contesto comunicativo che smuove determinate notizie".

"Polemica radio? Ho visto un comunicato da parte dei giornalisti di Radio Kiss Kiss Napoli, ma non hanno capito nulla. Le mie parole non erano contro di loro, ma contro gli editori. Spendo tanti soldi per fare indagini di mercato, certifichiamo 83 milioni di tifosi nel mondo occidentale e io debbo avere la violenza di non mandare in onda nazionalmente il ritiro e le interviste? Ma perchè? Se mi chiedi di fare un'intervista a Osimhen, uno che viaggia sulla bocca del mondo e che è stato preso per 80 milioni, perchè lo devo dire solo alla Campania? Perchè non posso parlare al tifoso del Napoli che vive a Milano o Bologna? Allora voi non potete essere da Napoli. Non potete essere la radio ufficiale del Napoli, dovete fare la radio di una squadra di serie B che sta in Campania. Ho sempre detestato i furbi, ci metto tre secondi a fare una radio web che venga seguita in tutto il mondo. Faccio questa precisazione perchè non era un attacco ai giornalisti, sono stati sempre molto carini e capaci. Io non ho lasciato Los Angeles per stare a cavallo di una provinciale, questo dovete mettervelo in testa tutti. Alle nostre conferenze voglio un seguito internazionale, sceglieremo degli orari che ci permettano di convivere con i diversi fusi orari".

De Laurentiis (Getty)
De Laurentiis (Getty)