La SSC Napoli di Aurelio De Laurentiis conquista il terzo tricolore. Oramai è cosa certa. Ma come hanno fatto gli azzurri a mettere le mani sullo scudetto? Il percorso è stato lungo e travagliato e la maggior parte dei meriti è da attribuire sicuramente alla gestione della dirigenza. Con De Laurentiis a capo di quella che era partita come impresa familiare, negli anni la società partenopea ha mostrato una mutazione volta all'internazionalità, culminata con i quarti di Champions League, traguardo mai raggiunto prima dal club, e con la vittoria del terzo scudetto della sua storia. Ma se l'operato del presidente De Laurentiis, spesso contestato dall'ambiente e dalla tifoseria, è sotto gli occhi di tutti, nella vittoria dello scudetto partenopeo c'è tanto anche di Cristiano Giuntoli. Il direttore sportivo del Napoli, giunto in azzurro nella stagione 2015/2016, ha raccolta la pesante eredità lasciata da Riccardo Bigon e Rafa Benitz, i primi fautori dell'internazionalizzazione della società azzurra. Higuain, Koulibaly, Reina, Callejon: questi i colpi da cui tutto è partito. E poi la mano di Giuntoli che, con l'ausilio di Maurizio Sarri, ha portato in azzurro Allan, Grassi, Chiriches, Valdifiori, Hysaj, Regini, Chalboah e Dezi.
Dopo il primo anno di rodaggio, il nuovo Napoli ha iniziato ben presto a prendere forma. L'acquisto di Arek Milik in attacco ha infiammato la piazza partenopea, accanto al giocatore anche nei momenti più difficili visti i seri infortuni che l'hanno colpito. E se Pavoletti e Maksimovic non hanno vissuto i momenti migliori della propria carriera, giocatori come Zielinski, Tonelli Diawara sono entrati con prepotenza nelle rotazioni dell'allenatore.
L'annata 2017/2018 non è stata sicuramente delle più floride dal punto di vista del calciomercato. Ma ancora una volta il tempo ha dato ragione a Cristiano Giuntoli. Il direttore sportivo azzurro, quell'anno, strappò alla Roma il cartellino di Mario Rui. Ampiamente e drasticamente criticato dalla tifoseria nelle prime annate in azzurro, col tempo Mario Rui è divenuto titolare inamovibile sulla corsia mancina, spesso in difficoltà nelle annate precedenti. Ad oggi, idolo della tifoseria, il Maestro è tra i protagonisti assoluti della vittoria del terzo tricolore.
La svolta per la squadra azzurra è arrivata senza dubbio con l'avvenire della stagione 2018/2019. Durante il calciomercato la mano di Giuntoli si è notata con prepotenza. Il Napoli ha iniziato il vero e proprio ciclo che ha portato ai successi odierni: un nuovo portiere (Meret, ndr), giovane ed italiano, al centro del progetto, coadiuvato dall'esperienza di Ospina e Karnezis, ed un centrocampista dalle doti indiscusse come Fabian Ruiz, strappato alla concorrenza internazionale. Attorno a loro un Simone Verdi mai sbocciato al massimo, ma su cui si è puntato tanto, e giovani colpi come Ciciretti e Younes, poco fortunati in azzurro.
Fuori Sarri, dentro Ancelotti. E la musica è cambiata di nuovo. Napoli ha trovato un nuovo centrale, Kostas Manolas, e si è aggiudicato il calciatore più amato dal Messico, El Chucky Lozano. Ma non solo. Perché se loro sono stati i colpi più altisonanti, il vero capolavoro firmato Giuntoli è arrivato con i colpi Di Lorenzo, Rrahmani, Politano, Lobotka, Demme ed Elmas. Ad oggi, ancora loro, sono tra i principali protagonisti della vittoria del terzo scudetto. Quattro titolari della formazione che raggiunge il tricolore più Elmas, il dodicesimo uomo degli azzurri.
Osimhen a Napoli: la ciliegina sulla torta di Giuntoli
La stagione 2020/2021 ha visto l'arrivo a Napoli di un nuovo bomber. Cristiano Giuntoli ha portato in azzurro il centravanti del futuro; giovane, forte ed affamato, Osimhen ha dimostrato sin da subito potenzialità a dir poco clamorose. E peccato per gli infortuni che l'hanno indubbiamente frenato, perché avrebbe potuto dire la sua con netto anticipo. Oggi Osimhen, oltre che capocannoniere indiscusso del campionato, è senza dubbio l'uomo copertina del Napoli vincente.
Il 2021/2022 affrontato con scetticismo: Tuanzebe, Anguissa e Juan Jesus. Un bottino sulla carta magro per molti, ma che in realtà si è rivelato, col tempo decisivo. Anguissa è diventato, a suon di prestazioni ottime, uno dei migliori nel suo ruolo e Juan Jesus, forte del legame con la città, uomo di esperienza e sempre disponibile per ogni evenienza.
Rivoluzione Napoli: Kvaratskhelia e Kim per vincere lo scudetto
L'ultima estate è quella della rivoluzione assoluta. Già durante il ritiro estivo a Dimaro Folgarida la società ha dato il via al cambiamento che si è rivelato fondamentale per la vittoria dello scudetto. Via Insigne, Mertens, Koulibaly, Ospina e Fabian Ruiz. Dentro gli sconosciuti Kvaratskhelia, Kim e Olivera, ed i giovani Simeone, Ostigard e Raspadori. Una mossa a dir poco vincente che ha poco da essere commentata.
Un viaggio durato fino ad oro otto lunghi anni quello di Cristiano Giuntoli. Tra mosse azzardate e colpacci clamorosi, il direttore sportivo del Napoli è indubbiamente, il vero top player della società partenopea. Capace di mettere a segno mosse disarmanti e spesso discusse dai più, l'uomo mercato della SSC Napoli è tra i principali protagonisti del terzo scudetto del Napoli.