Nonostante le sconfitte pesanti delle ultime tre giornate di campionato, il Milan ha deciso di confermare Filippo Inzaghi fino a fine stagione. Il tecnico concluderà poi la sua avventura sulla panchina rossonera al termine del campionato.

In questo modo, la società ha deciso di non bruciare Brocchi promuovendolo prematuramente in prima squadra, e farà cominciare il nuovo tecnico che verrà scelto per il prossimo anno con la preparazione estiva. Così SuperPippo ha commentato la sconfitta di Napoli ai microfoni di Sky Sport: “Non mi interessa parlare del mio futuro, sono sei mesi che se ne parla. Partita troppo condizionata, dopo venti secondi espellere un giocatore, è dura è dura, la squadra anche in dieci ha sofferto, potevamo andare in vantaggio con il colpo di testa di Bonaventura, spiace perché non meritavamo questo passivo, oggi ai ragazzi non si può dire nulla. De Sciglio è un ragazzo che gioca in nazionale, io non ho visto l’occasione, una partita troppa condizionata, lì bisogna dare un rigore, un giallo, perché poi non esiste più la gara, chiaro che nel secondo tempo, alla terza partita in sette giorni, siamo un po’ calati”.

 

“Quest’anno ce ne capitano di tutti i colori, però dobbiamo accettarlo e andare avanti. Come spirito, come voglia non posso dire niente, avremo modo in queste quattro partite di inserire qualche giovane, io li conosco bene, avremo quattro partite per poter preparare le gare e magari dare spazio ai ragazzi del settore giovanile che se lo meritano”.

 

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“Destro aveva speso tanto, speravo con Pazzini di tenere qualche pallone in più. Quando giochi contro una squadra così forte in dieci per settanta minuti, quando prendi gol è finita la gara, era una buonissima occasione, chiaro che dopo il settantesimo, dopo tutta la voglia che ci hai messo, il nostro palo è andato fuori il loro palo è andato dentro, volevo mettere anche Cerci, poi è dura quando prendi gol essere uno in meno”.

 

“Nella mia carriera da allenatore questa annata sarà fondamentale, alla squadra ho fatto vedere la partita dell’andata perché praticamente avevamo fatto la partita perfetta, avevamo trovato la nostra identità, il rimpianto più grosso è gennaio e febbraio, ho cercato di giocare con due punte, ho abbandonato il 4-3-3 per un mese, lì è l’unico rimpianto, poi è difficile quando ogni partita diventa una finale, forse il rimpianto è non aver mai avuto Montolivo, tutto questo mi aiuterà a crescere e insomma si va avanti”.

 

“Bisogna tenere tutto di una stagione, quel che di buono e di meno buono si è fatto, penso di aver capito tante cose, sapevo delle difficoltà, non possiamo pensare di capovolgere tutto, c’è stato questo blackout a gennaio febbraio, fatica a riprenderci, magari vincendo con la Sampdoria, la terza partita di seguito, potevamo almeno reagire, qualcosa di buono secondo me in questo gruppo c’è, io ho un contratto e andrò avanti finché mi sarà data la possibilità”.