Non è particolarmente ottimista sui tempi di ritorno all’attività agonistica fermata dall’emergenza Coronavirus Javier Pastore. Il trequartista della Roma, intervistato da Radio La Red, colloca non prima di giugno il ritorno del calcio giocato, facendo riferimento anche a ciò che accade in Cina, il primo Paese colpito dalla pandemia.

La previsione di Pastore

“Se Dio vuole potremo tornare a giocare tra circa due mesi, a giugno”, dice il centrocampista della Roma. “Basta guardare la Cina: sono in quarantena da tre mesi e ancora non hanno ripreso a giocare. "Non è ancora stato deciso nulla, probabilmente resteremo in questa situazione per altre due settimane, ma poi vedremo come si evolverà la situazione. Il calcio per me è fondamentale da quando avevo cinque anni, ma non ho intenzione di rischiare la mia vita per giocare".

Sul taglio degli stipendi: "Credo che sia logica una riduzione o un taglio dei nostri stipendi. Vedremo se sarà per un mese, per due mesi, ma bisogna fare tutto il possibile per passare indenni questo momento. Se non possiamo giocare e fare guadagnare la squadra, è normale che ci sia una riduzione dello stipendio".