Corsa scudetto, finale di coppa Italia e ritorno col Bayern: è stato, e continuerà ad essere, un periodo piuttosto delicato per Max Allegri, che a breve dovrebbe firmare il suo rinnovo con la Juventus. L'esplosione di Dybala, le difficoltà di Morata e l'ambientamento di Rugani: questi, ed altri, i temi affrontati dal tecnico bianconero in un'intervista al CdS. Questo un estratto.
CONTRO L'INTER - "E’ stata una serata positiva: abbiamo perso dopo tantissime partite, ma abbiamo raggiunto la finale di Coppa Italia. E’ stata la sconfitta più dolce che poteva capitarci, utile per il nostro percorso di crescita: avevo tanti ragazzi di 22 o 23 anni.
DYBALA - "Se mi aspettavo una consacrazione così rapida? Sì, bastava solo guardarlo negli occhi: ha il viso da bambino, ma lo sguardo assassino. Tempo due anni e può arrivare al top, appena dietro Ronaldo e Messi. Sono felice che abbia segnato con il Bayern, altrimenti chissà in quanti avrebbero detto che non ha dimensione europea".
MANDZUKIC - "Criticato a inizio stagione? A volte non capisco come si faccia, lui ha fatto bene ovunque sia andato. Chi ci gioca accanto, gioca bene, è bravo tecnicamente e trascina".
MORATA - "Ha pagato un po’ lo scotto delle responsabilità maggiori in un attacco fatto di altri giovani, a parte Mandzukic: l’anno scorso, pur grande acquisto, era un ragazzo del Real".
RUGANI - "Con Barzagli, Bonucci e Chiellini gioca poco? C’è anche Caceres, giocatore fondamentale. Detto questo, ognuno ha i suoi tempi di crescita: quelli di Rugani sono maggiori di altri giovani, deve diventare più sfrontato".
IL MIO FUTURO... - "Io al Psg o al Real? Per un mese e mezzo hanno detto che studiavo inglese, ora di punto in bianco dovrei studiare spagnolo e francese: come faccio (sorride ancora), io a scuola non ci sono mai andato...Quando sarà il momento, mi piacerebbe conoscere diverse culture come ha fatto Ancelotti. Ma adesso sto bene alla Juve. Io in Nazionale? A fine carriera mi piacerebbe diventare ct, ma penso di essere ancora giovane".