“Yonghong Li dovrebbe avere un sostituto qua in Italia”: lo ha detto Silvio Berlusconi, che in una pausa dalla campagna elettorale in vista del voto del 4 marzo è tornato a parlare del Milan, ceduto all’uomo d’affari cinese dopo 31 anni di presidenza, a Telelombardia "Io interpretavo il ruolo di presidente in modo completamente diverso, stando sempre vicino alla squadra e ai singoli giocatori”, spiega Berlusconi. “Telefonavo durante la settimana ai giocatori, quando qualcuno si faceva male mi sentiva presente, e il sabato ero sempre in mezzo ai giocatori, si parlava concretamente della squadra avversaria".
Berlusconi torna a smentire l’ipotesi di tornare alla proprietà del club in caso di difficoltà dei cinesi: ”Purtroppo non c'è nessuna speranza, nemmeno per i miei figli, per i tifosi, per i miei amici, Confalonieri in testa, che io possa tornare a interessarmi del Milan. La mia decisione sofferta, molto sofferta, è definitiva".