Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, è intervenuto in occasione della conferenza stampa in vista della partita di domani contro l'Atalanta. Queste le sue dichiarazioni.

Napoli: la conferenza di Spalletti

"Si sceglie tra quelli che rimangono, è fondamentale rimanere uniti a protezione della squadra. Abbiamo dimostrato di avere a cuore questa maglia e lo si vede quotidianamente in tutti gli allenamenti. Non c'è migliore occasione di quando poi ti capita di giocare partite del genere. Dobbiamo trovare nuove energie e nuove risorse per affrontare al meglio questo impegno. Si deve avere ben impresso nella testa che noi siamo il mezzo per raggiungere la nostra felicità e quella di tutte quelle persone che ci stanno vicine e ci vogliono bene. Noi abbiamo una rosa forte e lo dico, poi c'è qualcuno che non lo dice. Noi siamo ben coperti, ma ce ne sono molte più forti di noi. Noi siamo completi, soprattutto in attacco, siamo a posto, ma ce ne sono altre che stanno sicuramente meglio. L'Atalanta una squadra tosta e completa, sa bene dove vuole andare. Noi gli possiamo dare fastidio, ma si deve vedere come si conduce la partita. O la conduci tu o ti portano a spasso, questo lo si deve evitare perchè possono farti molto male".

Sulla squalifica

"Faccio fatica a sopportarla, perchè vengo cancellato dal mio mondo. Io vivo per fare l'allenatore e stare insieme alla squadra. Quando io spendo del tempo nelle riunioni a dire che comportamento dobbiamo avere in campo e in panchina, anche con il resto dello staff, io gli chiedo di avere un certo comportamento, soprattutto ai calciatori. Si devono accettare gli errori arbitrali come posso fare io quando sbaglio una sostituzione. Quello che ho fatto non si deve fare, dovrò pagare la multa alla squadra perchè non ho avuto un comportamento corretto. Ci si deve trattenere in alcuni casi e io non l'ho fatto. Stare fuori però mi disturba e mi dispiace, mi piace vivere la partita e starci dentro".

Come sta la squadra dopo il pareggio col Sassuolo?

"Siamo ancora in grado di mandare in campo 16 calciatori, si può fare quello che si vuole anche se ci mancano capitano e comandante (Insigne e Koulibaly, ndr), abbiamo molti altri ufficiali dentro la squadra. C'è gente come Mertens, Di Lorenzo, Mario Rui, Ospina, Rrahmani che ormai è diventato un leader, Zielinski che è un po' taciturno ma tosto quando gli si chiede di andare in campo per fare un certo tipo di lavoro. E gli altri, che sono stati appetitti sul mercato europeo. Dovremo essere bravi a direzionare la partita sulle nostre qualità, non scontrandoci con le qualità dell'Atalanta. Questo farà la differenza. Non dovremo buttare il pallone ma giocarlo, i duelli li vincono loro. Ogni cosa passa dalla gestione di ogni singola cosa che fai quando hai la palla".

Su Demme e Politano

"Vanno fatte delle valutazioni. Di questo si porterà dentro anche le possibilità scientifiche che abbiamo per andare a valutare delle cose. Vorrebbe dire dargli un'ulteriore notizia di quella che potrebbe essere la formazione, ma Gasperini è già bravo e ha già molte notizie, quindi questo lo tengo per me".

Su Juan Jesus

"E' facile perché io lo conosco da diverso tempo. La cosa più significativa è come viene accolto quando un calciatore entra nello spogliatoio. Già si è fatto apprezzare per le qualità e la persona negli anni precedenti, tutti nel nostro mondo ne parlano bene. E poi ha esperienza, forza da vendere, conoscenze. E' chiaro che farsi trovare pronto è quello che fa la differenza per quelli che hanno giocato meno, ma ha tutte le caratteristiche per svolgere i compiti in maniera precisa".

Su Mertens

"Domani è il capitano, per cui è quello che deve darci una mano e indicarci la strada. Chiedete a me di Mertens? Ditemelo voi, voi l'avete visto bene chi è Mertens, io l'ho apprezzato da fuori".

Sul calendario

"Bisogna trovare un po' più spazio per permettere il recupero, del muscolo nonché della testa. Siamo tutti lì col fiato sul collo dei calciatori, anche io posso diventare pressione per loro. Bisognerebbe avere la possibilità di avere ore extra in una giornata per permettere ai calciatori di recuperare, in questa complessità di date mi è capitato di non fargli fare niente, di giocare una partita dopo tre giorni senza aver fatto nulla. C'è anche il costo mentale dei viaggi, tra spostamennti e mezzi di trasporto. In Russia siamo stati un'ora in piedi a fare i check-in per uscire, poi ci mette il viaggio in area, poi il pullman. E quando torni sei spappolato. Sono queste però le capacità di una persona veramente forte a livello mentale, che ha una famiglia ma che crea un ordine tale da farlo ritrovare dopo tre giorni in grado di esprimere una prestazione. Ho avuto tanti calciatori in carriera, ma in qeusto caso ho a che fare con professionisti seri".

Su Ounas

"E' pronto. Mi è dispiaciuto non averlo a disposizione in questo periodo, sarebbe entrato nel finale di partita col Sassuolo se non si fosse fatto male Koulibaly. Sarebbe stato l'arma giusta in quel momento perché lui ha forza e non si fa montare addosso".

Spalletti (Getty Images)
Spalletti (Getty Images)