Il deludente pareggio contro il Lione ha riacceso il fuoco della polemica attorno a quella che è la considerazione che sta accompagnando il gioco della squadra di Allegri in questo inizio di stagione: la Juventus, per spettacolo e fluidità della manovra offensiva, non sta certamente brillando. Con ancora l'alchimia tra Higuain e Dybala da trovare, l'infortunio poi della Joya e l'assenza di Pogba, ancora non pienamente risarcita dall'acquisto di Pjanic, Allegri si è ritrovato per le mani una squadra sempre straordinariamente solida, ma esteticamente meno apprezzabile dello scorso anno.
Di un momento comunque estremamente positivo ma non per questo libero da polemiche, ha parlato Patrice Evra, intervistato da Sky: "Non lo nascondo, anche io non sono soddisfatto del rendimento di questa squadra, perché possiamo dare 10 volte di più. Però sono solo tre mesi che abbiamo iniziato e giochiamo insieme. Ci sono dei nuovi acquisti, perché un conto è giocare in un'altra squadra, di cui ho rispetto, ma giocare alla Juve non puoi sbagliare, fai un pareggio ed è la fine del mondo. Perdi una partita e sembra che è morto qualcuno. Però alla fine cosa conta è che io ho sempre l'obiettivo di vincere il campionato e di vincere la Champions".
"Ma non pensate che noi diciamo abbiamo vinto ed è la cosa più importate e dopo andiamo ad allenarci e siamo lì a ridere a scherzare o a raccontarci delle barzellette. No, il mister ci dice le cose che non vanno, guardiamo i video e cerchiamo di migliorare. Però non è facile, perché siamo un gruppo di nuovi giocatori, talentuosi, però non è che si costruisce una squadra così forte in tre mesi".