Mentre il calcio italiano ed europeo si interrogano sull’opportunità e sulla tempistica del ritorno all’attività, l’ex ct dell’Italia Cesare Prandelli appare critico in proposito: “Sono sincero, per ora ho un sentimento di repulsione”, spiega l’ex allenatore di Fiorentina, Genoa e Parma.

Prandelli: "Se il calcio perde 3 mesi non cambia nulla"

“Io associo il calcio al divertimento, alla gioia. Questo non è il momento del calcio. Bisogna lasciare decantare il lutto e il dolore”, prosegue Prandelli. “Ci vuole rispetto per chi ha sofferto. Non si può passare dal cimitero allo stadio in un giorno; da un convoglio di 150 bare a festeggiare un gol. Se il calcio perde 3 o 4 mesi non cambia nulla. Non devono essere pronti a giocare solo i calciatori, ma anche la gente. Per me il calcio è gioia, portare le famiglie e i bambini allo stadio. Aggregazione, festa. Dobbiamo prendere tempo. Le condizioni di sicurezza non bastano”.