A I signori del Calcio di Sky ha parlato il forte centrocampista della Roma Radja Nainggolan. Il belga ha parlato del passaggio di allenatore: "Si è iniziato a capire che Spalletti sarebbe andato via quando iniziava a rispondere in maniera un po' particolare alle domande sul rinnovo. La storia tra lui e Totti era diventata pesante per la piazza e penso sia andato via anche per quello".

Su Di Francesco: "Caratterialmente penso che Di Francesco sia un po’ più tranquillo rispetto a Spalletti. Spalletti si innervosiva anche perché leggeva una cosa sbagliata, o non so, sentiva una cosa e la faceva più grande di quella che era. Di Francesco, invece, è uno che guarda soltanto al lavoro, che è convinto di quello che fa, di quello che vuole".

Radja a secco da un po': "Ho sempre lavorato per la squadra. Il gol fa sempre piacere perché dà visibilità ma l'importante è raggiungere gli obiettivi di squadra, per me è la cosa più importante dare una mano ai compagni".

L'idolo di Nainggolan: "Seedorf era un giocatore completo, aveva forza, tecnica, velocità, era l'unico giocatore al quale non ho mai strusciato palla. Quando mi resi conto dal vivo di quanto fosse forte, è diventato ancor più il mio idolo".

Il Belgio sarà protagonista al Mondiale, ma Nainggolan non è sicuro della convocazione: “Io ci vorrei andare ma non dipende da me. In passato l’allenatore ha fatto delle scelte che non ho condiviso, ma fa parte del gioco. Posso soltanto dare il massimo per guadagnarmi la possibilità di andarci e me la giocherò fino alla fine. Wilmots nel 2014 mi aveva consigliato di andare in una grande squadra per avere maggiori possibilità di essere tra i convocati, sono venuto a Roma e ho giocato anche tante partite ma non sono andato, però quella scelta posso anche capirla. Arrivato a questo punto e avendo fatto bene negli ultimi anni speravo in più considerazione che al momento non ho".

Il primo e il più bel gol in A: "Il primo è stato subito dopo la perdita di mia madre, ero a Cagliari, un momento molto particolare e importante per me. Il più bello credo sia uno dei due con l’Inter l’anno scorso. Belli e sono serviti a raggiungere un risultato positivo".

Su Totti: "Lui era un giocatore importante a livello mondiale, ovunque andasse la gente cantava per lui. Penso che abbia guadagnato il rispetto sul campo per il campione che era. Quando si è ritirato, tutta la gente allo stadio era commossa ed era soltanto per quello che lui ha dimostrato in campo. Prima o poi la fine doveva arrivare, però farlo così, con così tanta gente, penso che per lui sia stato un momento brutto perché ha smesso, ma anche bello perché l’hanno seguito in tutto il mondo. È una persona molto importante per me, anche per il ruolo che ha oggi. È sempre una cosa buona per noi giocatori avere un ex giocatore che ci sta vicino e che ci può dare una mano".

Corsa Scudetto: "Bisogna sempre vedere quanto dura il Napoli, quanti cambi e quante energie hanno, sono tante le componenti. La Juventus ha tanti cambi, tanti grandi giocatori. Per me il Napoli gioca un bel calcio, mi piace guardarlo, perché gioca un bel calcio. E non lo so se il Napoli potrà vincere, ma per come gioca in questo momento, il Napoli ha qualcosa di più degli altri".

Nainggolan resta: "Sono sempre stato tanto tempo nelle squadre per cui ho giocato. Ho sempre trovato dei posti buoni do vivere. Piacenza era piccola ma è stata la mia prima città all'estero, ed è sempre un'esperienza nuova. A Cagliari vivevo bene, il clima era bello, la gente mi voleva bene e la stessa cosa vale per Roma”.