Il direttore sportivo del Cagliari, Marcello Carli, ha parlato oggi in conferenza stampa di parecchi temi riguardanti la stagione e il futuro del club sardo. Ecco i passaggi principali.

Cagliari, la conferenza del ds Carli

"Nandez? Sta bene, anche oggi si è allenato col gruppo: è tornato bello carico, si è riposato. Lui è un giocatore del Cagliari, la squadra ha fatto un girone d'andata ottimo e non vedo perché il Cagliari debba vendere i titolari. Poi non so, se arrivano offerte da 80 o 90 milioni si vedrà: per noi il 2020 è un anno molto importante, con il presidente Giulini abbiamo pensato che sia stato il giusto anno per ricostruire. E il caso Barella dello scorso gennaio insegna, su Nandez siamo serenissimi. Spero che faccia una grande partita a Torino se giocherà e un grande girone di ritorno. Nahitan non c'entra nulla nel caso del 14 gennaio, è una questione tra il suo procuratore e la società per questioni di diritti di immagine. Non abbiamo mai risposto per questo motivo".

"Olsen o Cragno? Io non lo vedo come un problema, sinceramente: sui portieri dormo tranquillo, poi vedrà il mister cosa fare. Siamo strafelici di Olsen, siamo strafelici del ritorno di Cragno. Poi c'è il discorso Aresti, che possa andare in prestito a Olbia fino a fine stagione con l'impegno di tornare poi a Cagliari. Ma non abbiamo in testa di vendere nessuno".

"Abbiamo un gruppo che ha fatto 29 punti e magari nelle ultime partite penso che ci abbiano tolto qualcosa, anche se sono sostanzialmente quelli meritati. Nessuno ci ha regalato nulla, il merito è tutto dei ragazzi. Ho un rispetto straordinario per loro, secondo me migliorare questa squadra non è semplice. Abbiamo Pavoletti fuori, ma almeno ora è tornato in gruppo, abbiamo Cragno che dovrebbe rientrare a gennaio. L'unico problema ora è il discorso difensore centrale: pensavamo che il problema di Ceppitelli fosse meno grave, vedremo se fare qualcosa. Numericamente siamo pochi, perché Walukiewicz è un ragazzo di grande prospettiva, ma dipende da cosa offre il mercato. Cistana e Juan Jesus? Sono nomi sul mercato, questo è chiaro. Però nomi non ne faccio".

"Olsen lo si è preso negli ultimi giorni di mercato, dopo alcune valutazioni che sono avvenute durante l'estate. Se siamo qui è anche grazie alla cessione di Barella: l'ultimo giorno di mercato si è deciso di puntellare la rosa dopo i due gravi infortuni di Cragno e Pavoletti. Per migliorare servono 20 giocatori di grande livello. Olsen è arrivato qui perché il Cagliari ci ha creduto, sa di aver fatto bene e anche di aver sbagliato a Lecce. In questo momento siamo sereni, perché Cragno recupera e si vedrà. Ora restiamo così, poi da qui al 31 non si sa. Se aumenti il livello, la gestione diventa più difficile e sarà una bella lotta tra loro: chi è più in forma gioca. Se la Roma dovesse venire da noi chiedendo il ritorno di Olsen si vedrà, ora non possiamo parlare di questo".

"Nainggolan? Non è una situazione semplice, perché Radja ha una valutazione importante e un rendimento ottimo. Ne ha già parlato il presidente, non devo aggiungere altro e non si deve prendere in giro la gente. Poi, se a giugno ci dovesse essere anche solo una possibilità, il Cagliari ci proverà sicuramente. Noi sappiamo che è in prestito, non è una cosa semplice la sua permanenza: a ora non so cosa dire, sarebbe sicuramente un bel sogno".

"C'è sicuramente qualcuno che sta giocando meno di altri, penso che possano suscitare interesse. Birsa e Mattiello? Valter ha avuto mille sfortune, due fratture e nessun infortunio muscolare. Vedremo sul mercato se ci saranno offerte e proposte. Non posso negare che la lista non sia un nostro pensiero, ma ci abbiamo pensato".

"Chi mi ha sorpreso? Potrei fare i nomi di tanti, come Deiola e Ragatzu anche se non sarebbe giusto nei confronti degli altri. Discorso a sinistra: Pellegrini e Lykogiannis possono crescere ancora, possono e devono dare di più, ma sono convinto che daranno di più. Hanno fatto qualche partita importante e qualcuna meno, ma ci hanno comunque messo del loro. Così come possiamo crescere a destra, eh. Su Faragò pensavo di dover aspettare molto di più, quando invece ha avuto un inizio folgorante. Bisogna saperli aspettare, perché siamo convinti di poter fare bene".