Due giorni, massimo tre, poi il nome del nuovo allenatore dell'Inter sarà anche ufficiale, e delle polemiche post divorzio con de Boer, reso noto ieri, resterà solo il ricordo. Al 99% sia contro il Southampton che contro il Crotone, nell'ultima gara prima della sosta, siederà Stefano Vecchi, promosso dalla Primavera e tecnico pro-tempore in attesa dell'arrivo in Italia della nuova reggenza cinese. Arrivo, questo, che è previsto per venerdi mattina: a Milano, quindi, inizieranno ufficialmente le consultazioni, alla presenza di Ausilio, e forse Thohir, Tronchetti Provera e Moratti. Il DS ha già le idee chiare, e da ieri anche l'accordo fino a giugno 2018 (sulla base di 1.4 milioni) con Stefano Pioli, fermo dallo scorso aprile dopo l'addio alla Lazio. Il problema riguarda Suning, che gradirebbe fin da subito un profilo di spessore più internazionale, e non ha al momento ancora detto sì al 51enne parmense: le prime chiamate sono partite in direzione Fabio Cannavaro, che però ha declinato.  

Nelle ore successive, poi, si sono sondati Villas-Boas (che però è già in trattativa anche col Wolfsburg), Capello (che ha egualmente rifiutato) e Blanc, tutti graditi a Zhang Jindong e meno a tifosi e dirigenza italiana. L'ultimo nome, in ordine cronologico, a stuzzicare le idee di Suning, quello di Guus Hiddink, che è ormai abituato a prendere in corsa treni alla deriva, ed in generale in Asia, dopo aver portato la Corea del Sud al quarto posto nel Mondiale 2002, ha una fama incondizionata. Questione ancora di poco, poi anche il nome scelto per il rilancio dell'Inter verrà fuori. E mancheranno poco più di due settimane al suo esordio: contro il lanciatissimo Milan, nel derby del 20 novembre.