Dopo l'esplosione in nazionale, potrebbe cambiare in maniera concreta la carriera di Willy Gnonto, attaccante attualmente in forza allo Zurigo. Fin qui diverse squadre, italiane e non, hanno mostrato interesse per il ragazzo: lui ha un sogno preciso e ne ha parlato ai taccuini di Sport Week. Ecco le sue parole.

Gnonto sull'esame di maturità

"Italiano è andato bene ero tranquillo. Ho scelto la traccia su Oliver Sacks perché era un testo sulla musica e io sulla materia sono ferrato: nella mia playlist c'è di tutto, da Laura Pausini a Drake e Sfera Ebbasta. Matematica la temevo un po' di più. Si pensa al calciatore come a uno sbruffone che sbaglia i congiuntivi, io mi impegno a comunicare in maniera corretta nella forma e nella sostanza. Il calcio è seguito da tutti, dai bambini agli anziani. E non finisce in campo, c'è tutto il contorno fuori. Perciò, spiegare bene quel che succede intorno al nostro mondo e riguarda te, che di calcio vivi, è il punto di partenza".

Sul calciomercato

"Il mio sogno è giocare nel Barcellona. Messi è il mio idolo, anche adesso che è al PSG. Ha fatto tantissimi sacrifici fin da quando ha iniziato, la sua famiglia lo ha sempre sostenuto anche se non era nelle migliori condizioni economiche. Non dimentica le sue origini, è uno tranquillo, la prima ragazza è diventata sua moglie, non è cambiato nel tempo: nella sua storia rivedo me stesso. E poi, in campo fa cose come nessun altro".

Sull'Inter

"Quando sono arrivato a Milano non ero tanto tifoso, per me c'erano il Barcellona e Messi. Poi mi sono affezionato, e qualche volta ho pianto. Quando? Inter-Juve, aprile 2018, la partita della mancata espulsione di Pjanic per fallo su Rafinha. Per loro segnò Higuain quasi all'ultimo minuto e con quella vittoria misero le mani sullo Scudetto. Io ero a San Siro col mio amico Elio, e scoppiammo in lacrime. Quella sera diventai veramente interista".