Quel suo sfogo in diretta a La Zanzara non era stato proprio digerito da tutti. Un passionale Massimo Ferrero, che a volte corre il rischio di vedergli sfuggire alcune situazioni di mano: è successo così che alcune sue dichiarazioni su Pulvirenti, pronunciate nella giornata di ieri, avessero fatto discutere e non poco.
"Buttare la chiave? No, deve morire, è finito, non deve esistere, deve essere radiato lui, la squadra, tutto. E’ gentaccia. Non esiste, deve morire, non si deve salvare nessuno di questi": queste le frasi incriminate, che Ferrero, all'ANSA, ha provato a ridimensionare.
FRAINTESO - "Io ieri ho augurato la morte al calcio malato, non certo a persone fisiche: sono basito e dispiaciuto, perchè un conto è la situazione radiofonica della Zanzara, un altro il testo scritto".
"In radio parli per battute, ma certe parole, se scritte, poi vengono male interpretate. Io non ho nulla contro la persona fisica, non auguro la morte a nessuno perché la vita è un valore impagabile. Non ce l'avevo con nessuno direttamente, anche perchè se avessi augurato la morte a qualcuno non avrei chiuso la conversazione dicendo che quel signore andrebbe preso a schiaffi tutti i giorni. Intendevo dire che deve morire il calcio malato, di cui ancora paghiamo le conseguenze, da Calciopoli ad oggi".