Oggi Alessandro Diamanti compie 37 anni. L'ex fantasista di Livorno, Atalanta, Brescia, Bologna, Fiorentina, Palermo e West Ham è intervenuto su SkySport nella trasmissione "Calciomercato - L'Originale": "Finché continuo a farmi valere tra i ragazzini non vedo perché dire basta. Oggi sto benissimo, di testa e fisicamente", spiega così la sua voglia di calcio e di continuare a giocare. 

Diamanti si trova in Australia, veste la casacca del Western United FC e ha già messo a segno 5 gol nella A-League: "Ora vediamo come evolve questa situazione, con meno rigidità ma si è fermato tutto anche qui. Ho trovato professionalità, oltre molta disciplina ed organizzazione".

Gli allenatori della sua carriera

"All'inizio Bisoli è stato fondamentale per me, sia in campo che fuori. Poi un altro allenatore che mi ha dato tante basi è Pioli. A loro due, forse, devo qualcosa in più degli altri.

Poi all'estero Zola; durante i miei primi due mesi al West Ham mi sentivo bene, ma ero sempre in ritardo sugli altri giocatori che andavano a mille. Anche lui è stato un allenatore che ha saputo adattare molto il mio modo di giocare". 

Calciomercato

"Mi voleva la Juventus, poi nel gennaio 2015 andai alla Fiorentina. Ma la sessione di calciomercato che non dimenticherò mai è quella che mi portò al West Ham, quando Spinelli fece di tutto per dissuadere i dirigenti inglesi. Poi ci andai, ma lasciai la Premier League dopo un solo anno per giocare in Nazionale. Forse quella è stata la più grande ca...ata della mia carrieraSono arrivato in Serie A al momento giusto. Ho sempre avuto talento, ma da giovane facevo un po' di 'vitaccia' fuori dal campo. Tanti ragazzi debuttano presto ad alti livelli ma poi si bruciano. Io, invece, ho cominciato a 24 anni e ci sono rimasto". 

Il ricordo dell'Atalanta e del Presidente Percassi 

"Essere al posto di Papu Gomez? No, lui sta benissimo lì dov'è. Oggi non sono sorpreso che l'Atalanta sia così in alto. Un ambiente davvero caldo, in cui sono stato amatissimo per il poco che ci sono stato.

Non mi scorderò mai le prime parole di Antonio Percassi negli spogliatoi. Di presidenti ne ho sentiti parlare tanti. Ma quando quella volta finì Percassi io volevo applaudire. Ero veramente emozionato. Un presidente sempre della parte della città, da primo tifoso dell'Atalanta. A me dava una carica e un'energia incredibile".