Una società in odore di cessione, un tecnico senza esperienza subentrato a Mihajlovic a poche giornate dalla fine, una rincorsa all'Europa che rischia adesso di sfumare, ed una finale di Coppa Italia che fa paura. Il momento rossonero è di certo uno dei più neri della sua intera storia, e da più parti si sollevano critiche anche fondate. A dire la sua, oggi, a Radio Uno, come riportata calciomercato.it, è stato l'ex trequartista del Diavolo Zvone Boban, come sempre dettagliato - e spietato - nelle sue analisi.

"Il Milan è arrivato lì dove non era da 30 anni", ha spiegato il croato, spostando poi l'attenzione sul nuovo allenatore: "Quella di Brocchi non è una missione impossibile, ma terribile: non c'era bisogno di cambiare allenatore. Mihajlovic pur con un gruppo non all'altezza stava facendo discretamente bene. Brocchi non sarebbe dovuto arrivare lì e non avrebbe dovuto accettare, ma lo capisco: a lui do poche colpe se non quella di non aver capito che la storia era troppo grande per lui".

E sul passaggio di consegne alla cordata cinese: "Mi sembra palese, da anni, che non è più l'era del vero Berlusconi: per anni ha fatto scuola a tutti su come si gestisce una squadra e una società. Poi c'è questo secondo Milan che è tutto l'opposto, in cui regna la confusione e non c'è logica. Avrebbe dovuto capirlo anni fa, manca l'entusiasmo: per proteggere la sua stessa storia col Milan avrebbe dovuto cambiare rotta una decina di anni fa".

Qualche scusante ce l'ha Galliani: "Il suo operato in generale è straordinario, ma da un po' di anni senza l'appoggio e la personalità di Berlusconi si è visto un altro Galliani e non ha capito anche lui che avrebbe dovuto tutelare il suo passato. Quando se ne è andato Braida gli è mancata una spalla fondamentale". Poi una riflessione, che riguarda un suo ex compagno, premiato paradossalmente ieri a Bilbao, e da anni ai margini della società della sua vita: "Faccio un solo nome per ripartire: Paolo Maldini, per il suo integralismo morale e per la sua maturità. Non vederlo nel Milan è assurdo: è il suo amore e la sua vita, mi dispiace da morire. Ma dovrebbe dispiacere molto di più al Milan".